L'intervento
06.06.2024 - 12:00
E’ diventato un caso politico la decisione del Comune di non partecipare ai finanziamenti messi a disposizione dal Governo col decreto relativo al nuovo piano asili nido PNRR. Dall’opposizione sono arrivate dure critiche con la consigliera Fiore del Pd che ha annunciato che si sarebbe rivolta al Prefetto non avendo avuto risposta alla sua interrogazione su questo tema. «Dalla partecipazione all’avviso – aveva dichiarato il Pd – avremmo potuto ottenere un contributo di 4,320.000 euro per attivare 180 posti nei nidi con i fondi del Pnrr. Queste somme potevano essere usate per costruire nuovi asili o ristrutturare ambienti da destinare a nidi e scuole dell’infanzia».
E ieri l'assessore ai lavori pubblici Massimiliano Carnevale e l’assessore alla scuola Francesca Tesone hanno incontrato la stampa, insieme al dirigente del settore Angelica Vagnozzi, per chiarire le ragioni del Comune. Dietro la scelta di non partecipare motivazioni sia tecniche che politiche, maturate a seguito di due conferenze dei servizi e due riunioni di maggioranza.
«Compito di una maggioranza non è prendere tutto quello che c'è senza criterio, ma valutare se un obiettivo è raggiungibile – spiega Carnevale - i tempi previsti all'interno di questo bando prevedevano l'aggiudicazione dei lavori entro 150 giorni, a fine ottobre. Abbiamo chiesto una relazione agli uffici e l'obbligo di progetto definitivo, studio di vulnerabilità sismica di un eventuale edificio, che a Latina non c'è in quasi nessuno stabile, da riconvertire ad asilo ed espletamento della gara richiedevano tempi più lunghi. Tempi stimati dall'ufficio in 355 giorni, di cui 4 mesi solo per la valutazione. C'era il rischio poi di avviare un’altra opera incompiuta e a carico dell’amminsitarzione incombevano gli oneri sia dell’arredo che della gestione».
Carnevale ha parlato di un servizio gravato da altre incombenze, con il Fesr da realizzare entro 8 mesi pena la perdita di 18 milioni, e con quasi 60 milioni di euro in lavorazione che rischiavano di essere compromessi per un obiettivo non certo. Altro aspetto quello del progetto Pinqua con scadenza nel 2025 che prevede uno spazio di 600mq circa che potrebbe essere funzionale ad accogliere 60 bambini. «La risposta all’interrogazione della consigliera Fiore c’è stata nei tempi dovuti» - ha spiegato invece l'assessore Tesone che ha chiarito anche che l’attuale fabbisogno è di 80-100 posti e che i nidi convenzionati offrono già un servizio importante».
L’interrogazione a risposta scritta è arrivata agli uffici comunali in data 22 maggio e la risposta il successivo 29 maggio, pienamente nei tempi dal momento che il regolamento indica in maniera non perentoria un arco di sette giorni. Questo significa che l’opposizione non sta facendo in maniera compiuta il suo lavoro». Carnevale ha spiegato anche che l'opposizione ha mancato di sottolineare che «questo bando nasce da uno precedente del dicembre 2021 quando il Pd governava con Lbc, e aveva maglie ancora più larghe. Eppure neanche loro hanno partecipato e neanche l’opposizione di allora, di cui facevo parte, si è allarmata. Perché allora come oggi non c’erano le condizioni favorevoli, non capisco dove sia quindi il problema».
Non sfugge in questo quadro la carenza di personale del Comune, un fatto chiarito dalla dirigente Vagnozzi su precisa domanda relativa al suo servizio. Nell’ufficio Lavori pubblici, che resta in sofferenza, infatti sono a disposizione 10 figure, di cui solo 3 possono essere impiegate nel ruolo di rup, che sono ora al lavoro su opere per un totale di circa 55 milioni di euro. Ci vorrebbero almeno altri 3 rup e un istruttore geometra. «Il problema maggiore è nel reperimento dei tecnici ed è comune a tutte la amministrazioni. Abbiamo fatto un avviso per la mobilità, hanno risposto otto persone, se ne sono presentate due, ha accettato una. La grande difficoltà è nella ricerca di funzionari tecnici che abbiano la qualifica di Rup con profili di project manager, ma, ed è un dato nazionale, preferiscono non lavorare per le pubbliche amministrazioni per le difficoltà nei pagamenti e le alte responsabilità».
Sul botta e risposta con Fiore, sembra intanto che la consigliera del Pd non abbia ricevuto alcuna Pec sulla casella di invio della richiesta. A seguito di quanto dichiarato in conferenza stampa la consigliera e ha chiesto conto anche ieri proprio all’assessore Tesone.
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