02.07.2024 - 14:00
Dovrebbe esserci oggi il faccia a faccia tra il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale degli “azzurri”. Per analizzare una situazione politica cambiata sul versante degli equilibri nei gruppi consiliari di maggioranza.
Il quadro
Alle regionali del febbraio 2023 sia Forza Italia che la Lega elessero 3 consiglieri. E in giunta esprimono 2 assessori ciascuno. Poi la situazione è cambiata e adesso gli “azzurri” hanno 7 esponenti. Il gruppo di FI è aumentato. Ai tre eletti (Giorgio Simeoni, Fabio Capolei e Cosmo Mitrano) si sono aggiunti prima Marco Colarossi e Roberta Della Casa, entrambi provenienti dal Movimento Cinque Stelle. Poi pure Angelo Tripodi, eletto nella Lega. Quindi Pino Cangemi, vicepresidente del consiglio regionale del Lazio. Anche lui del Carroccio. Si arriva a quota 8 considerando l’intergruppo con Noi Moderati di Nazzareno Neri. Gli assessori sono Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni. Per quanto concerne il Carroccio, è rimasto con un solo consigliere: Laura Cartaginese. Gli assessori sono Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre. Ad ipotizzare l’opzione del rimpasto sono stati Antonio Tajani e Claudio Fazzone, rispettivamente leader nazionale (oltre che vicepremier e ministro degli esteri) e regionale (oltre che senatore) degli “azzurri”. Prima delle europee Antonio Tajani aveva detto: «Siamo determinanti alla Pisana e credo che Forza Italia possa chiedere di avere nel governo regionale una rappresentatività maggiore. Ma credo che se ne parlerà dopo le elezioni». Mentre Claudio Fazzone aveva rilevato: «Stando a quanto detto dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, dopo le europee ci incontreremo con gli alleati per valutare i nuovi equilibri e per un eventuale rimpasto di giunta. È chiaro che quando ci sarà il rimpasto, tutti insieme decideremo quelle che saranno le possibili nuove posizioni da togliere o assegnare, oppure se rimane lo stesso principio di equilibrio. Contano i numeri e se in precedenza sono stati assegnati gli assessorati e gli altri incarichi in base a questi, ora bisogna tenere conto che Forza Italia ha numeri diversi in maggioranza e quindi dovrebbe avere un’altra rappresentanza. Lo stesso vale per i partiti che in maggioranza, pur avendo un solo consigliere (ndr: il riferimento è a Noi Moderati), non hanno ricevuto alcun riconoscimento. Quindi bisogna trovare una sintesi per cercare di raggiungere un punto di incontro, rappresentare e condividere le responsabilità del governo regionale. Alla luce dei numeri attuali che Forza Italia detiene in Regione Lazio è il minimo che può succedere».
Cosa può succedere
Davide Bordoni, segretario regionale del Carroccio, ha preso immediatamente posizione in modo netto. Affermando: «Al momento non è in programma alcun rimpasto in Regione Lazio. Gli equilibri politici sono sempre determinati dal voto degli elettori, non dai cambi di casacca. Anche perché, se passasse un metodo del genere, sbagliato, lo si dovrebbe applicare in tutta Italia». È evidente che l’iniziativa politica è nelle mani del Governatore Francesco Rocca. Il quale, prima delle europee, aveva dichiarato: «Vediamo cosa accadrà alle elezioni. Però al momento non vedo né la necessità né l’urgenza di aprire una discussione che rischia di rompere un’armonia e una serenità con le quali stiamo lavorando come coalizione. Forza Italia ha un ruolo importante e con i loro assessori e consiglieri ho un ottimo rapporto. Non si tratta di rapporti di forza, ma di risultanze che riguardano le sensibilità della nostra comunità politica. Non è un passaggio in più o in meno che può determinare la scomposizione di un organo importante come la giunta. Credo che si tratti di una frase dettata dall’enfasi di questo momento di campagna elettorale. In ogni caso vediamo i risultati». Certamente bisognerà capire altresì la posizione di Fratelli d’Italia, che, con 22 consiglieri, è di gran lunga il gruppo più numeroso ed importante della maggioranza di centrodestra. Negli ultimi giorni si è tornati a parlare dell’ipotesi dell’istituzione di quattro sottosegretari. Come in Lombardia. Opzione già circolata in sede di attribuzione delle deleghe assessorili, che però richiede una modifica dello statuto. Operazione che prevede quindi tempi non immediati. La sensazione è che Forza Italia ribadirà la necessità di un rimpasto di giunta. Per rivendicare un assessorato in più sulla base dei numeri attuali. La Lega è consapevole di rischiare un ridimensionamento e proprio per questo il sottosegretario Claudio Durigon appare intenzionato a indirizzare il confronto non soltanto sul piano regionale.
L’orizzonte
Sicuramente i consiglieri Angelo Tripodi e Pino Cangemi diranno la loro all’interno di Forza Italia. Ma cosa potrebbe succedere qualora non dovesse esserci alcun rimpasto di giunta? Gli “azzurri” potrebbero davvero (come circolato tra un’indiscrezione e l’altra) iniziare a non partecipare alle sedute del consiglio e delle commissioni? È uno scenario da verificare. In ogni caso l’esito di questo passaggio alla Regione Lazio sarà importante per il centrodestra. Quanto all’eventualità di un rimpasto in giunta, all’interno di Forza Italia tra i nomi che si sentono c’è quello di Gianluca Quadrini, capogruppo degli “azzurri” alla Provincia di Frosinone. C’è pure Rossella Chiusaroli, segretario provinciale del partito in Ciociaria e prima dei non eletti alle europee nella circoscrizione dell’Italia centrale. Va detto però che i referenti di FI della provincia di Latina sicuramente esprimeranno le loro determinazioni.
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