Il tema
31.08.2024 - 10:30
La Fondazione Latina 2032 entra al centro del dibattito locale e lo fa dopo l’annuncio del presidente della Provincia Gerardo Stefanelli di una formale richiesta di adesione da parte dell’ente che guida e che sarà portata in Consiglio provinciale nelle prossime settimane. Il primo firmatario della proposta di legge che ha istituito la Fondazione per il Centenario di Latina, il senatore Nicola Calandrini, accoglie con favore la mossa del presidente della Provincia.
«Ho letto con grande interesse e soddisfazione l’intervento del Presidente della Provincia e Sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, in merito alla disponibilità dell’ente che presiede, all’ingresso nella Fondazione per il Centenario di Latina - afferma Calandrini - E’ la dimostrazione di quanto la città capoluogo sia tornata Capitale di un territorio così vasto e allo stesso tempo ricco di storia e tradizioni.
Sono certo che la sinergia istituzionale, la collaborazione tra istituzioni diverse sarà la vera chiave di un’iniziativa che non riguarda soltanto Latina, ma anche gli altri 32 Comuni pontini. La nascita della Fondazione e il lavoro che essa metterà in campo in vista del 2032, ben lungi dall'essere meramente celebrativo, metterà a sistema le migliori energie, i talenti e le intelligenze di cui è ricco il nostro territorio. Da Aprilia fino al sud pontino, sono certo che riusciremo a rivitalizzare un tessuto connettivo, un “genius loci” che porrà Latina e la sua Provincia al centro dell’ attenzione nazionale ed europea», aggiunge ancora Calandrini che poi conclude: «Sono certo che, tutti insieme, riusciremo a centrare questo obiettivo così importante per il futuro e la crescita del nostro territorio».
La Fondazione è uno dei capisaldi della legge approvata a luglio in maniera definitiva dal Parlamento italiano. A proporla sono stati, oltre a Calandrini che è senatore di Fratelli d’Italia, anche i senatori Andrea Paganella (Lega) e Claudio Fazzone (Forza Italia) La proposta di legge, modificata nel corso della sua analisi in commissione Cultura al Senato, ha accolto i contributi arrivati dai parlamentari del centrosinistra, diventando di fatto una legge bipartisan, tanto che è stata votata all’unanimità da entrambi i rami del parlamento italiano.
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