In Regione
01.09.2024 - 11:30
«Mettiamola così: delle decisioni del buon padre di famiglia poi si tiene conto però». Usa l’arma dell’ironia Paolo Trancassini, parlamentare e coordinatore di Fratelli d’Italia nel Lazio. È lui che sta tessendo la tela per una ricucitura completa all’interno della coalizione di centrodestra alla Regione. Nei giorni scorsi il senatore Claudio Fazzone, leader di Forza Italia nel Lazio, ha detto: «Al presidente Rocca e a Fratelli d’Italia, che ha il ruolo di padre di famiglia della coalizione, abbiamo posto un problema di considerazione per ciò che stiamo facendo per rafforzare tutto il centrodestra: spetta a loro proporre delle soluzioni e noi valuteremo il da farsi». Il sentiero è stretto, ma Paolo Trancassini sa che in una trattativa politica così importante contano gli spazi giusti. Più che quelli larghi. La situazione è nota: gli “azzurri” in un anno e mezzo sono passati da 3 a 7 consiglieri (8 se si considera l’intergruppo con Noi Moderati), mentre la Lega è scesa da 3 a 1 esponente. Entrambi i partiti esprimono 2 assessori a testa. Forza Italia chiede un riconoscimento maggiore del proprio ruolo. Il punto è che gli assetti dell’esecutivo sono complicati da cambiare. Diverse le opzioni sul tavolo: maggiori deleghe e più “pesanti” (di prima fascia), un assessorato in più, coinvolgimento nella governance degli enti intermedi. E non è un mistero che FI non disdegnerebbe di poter indicare il presidente del consiglio regionale. Ruolo che però è ricoperto da Antonello Aurigemma, di Fratelli d’Italia. Questo vorrebbe dire, però, che per Aurigemma dovrebbero aprirsi spazi diversi e di pari prestigio e autorevolezza. Magari in giunta. La domanda è: chi dovrebbe effettuare un passo indietro per liberare la casella?
L’orizzonte di Fratelli d’Italia
Paolo Trancassini è abituato a gestire situazioni politiche complesse e complicate. Guarda al quadro globale, alla visione di un centrodestra che nel Lazio sa di avere una responsabilità ancora maggiore. La maggioranza conta 33 consiglieri: 22 di Fratelli d’Italia, 7 di Forza Italia (8 considerando l’intergruppo con Noi Moderati), 1 della Lega, 1 della civica di Rocca. Più il presidente Francesco Rocca. Le opposizioni sono a quota 18, rispetto ai 20 iniziali. Questo perché 2 esponenti hanno aderito a FI. Elemento che Fazzone non manca mai di sottolineare.
Dice Paolo Trancassini: «Allora, il ruolo di padre di famiglia attribuisce a Fratelli d’Italia una responsabilità e una consapevolezza che fanno parte del nostro dna. Siamo il primo partito nel Lazio. Come del resto in Italia. L’imperativo categorico è tenere unita... la famiglia. Per il centrodestra il valore dell’unità è enorme. Mai come in questo momento. Non ci sottrarremo a quello che è il nostro compito, però le nostre proposte dovranno essere tenute in considerazione all’interno della famiglia. Terremo conto delle richieste, delle aspettative e di tutto il resto. L’importante è che l’intera coalizione sia consapevole che non si può cedere all’istinto e non ci si può permettere il lusso di farsi prendere la mano». Naturalmente Paolo Trancassini non si sbilancia sulle soluzioni alle quali sta lavorando. Gli equilibri passano anche dal riserbo.
Ripete però un concetto: «Le scelte e le strategie dovranno essere recepite. Ma non perché non c’è alternativa, semplicemente perché alla fine andranno nella direzione della condivisione. Sono ottimista e non lo dico per dire. L’Amministrazione Rocca sta guidando una Regione che per dieci anni è stata una roccaforte del centrosinistra. Ereditando una situazione da far tremare i polsi. Il centrodestra ha l’unità come valore di riferimento da decenni. Però l’unità non va soltanto declinata, poi si tratta di attuarla e praticarla. La linea di discrimine è questa. E noi di Fratelli d’Italia lo abbiamo sempre fatto, sia quando eravamo al 3%, sia adesso che siamo al 30%. Le ragioni che ci uniscono sono infinitamente maggiori di quelle che ci dividono». Con ogni probabilità il periodo decisivo per le trattative all’interno del centrodestra sarà a metà settembre. Paolo Trancassini aggiunge una considerazione a quelle fatte. Rileva: «Troveremo una sintesi per superare definitivamente questa situazione. E sono convinto che alla fine usciremo perfino rafforzati. Però mi piace sottolineare che stiamo vivendo questo momento con serenità e non con angoscia. Non ci sono spaccature all’interno della maggioranza di centrodestra e men che meno tra Forza Italia e il presidente Francesco Rocca. Si tratta di trovare i giusti equilibri. Lo faremo».
La posizione degli “azzurri”
Claudio Fazzone ha detto due cose nei giorni scorsi. La prima: «C’è una situazione mutata, in consiglio regionale Forza Italia è cresciuta con l’adesione di consiglieri provenienti da altri partiti: questo significa che siamo attrattivi e rafforziamo, di conseguenza, il consenso di tutto il centrodestra. I nostri due assessori devono essere messi nelle condizioni di lavorare serenamente sullo stesso piano degli altri partiti per rafforzare l’azione amministrativa. Non si può pretendere dai nostri consiglieri regionali di essere presenti per il numero legale e la votazione dei provvedimenti in aula senza avere una considerazione politica e amministrativa».
La seconda: «C’è una discussione in corso, abbiamo parlato dei metodi e dell’azione amministrativa, dove c’è una sensibilità comune. L’azione amministrativa deve essere condivisa e partecipata, fondamentale all’interno della coalizione. Per gli incontri che abbiamo fatto, sono ottimista che si possa trovare un accordo definitivo prima che il consiglio si riunisca. Noi siamo sempre responsabili e corretti. Non ci sono dissapori in maggioranza e con il presidente Rocca, ma si è posto un problema di verifica».
Ecco, Paolo Trancassini vede il bicchiere mezzo pieno. È da questa prospettiva che Fratelli d’Italia intende trovare il “punto di caduta” che permetta al centrodestra di continuare il percorso all’insegna dell’unità. Sostanziale.
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