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Lo scenario

Regione, Rocca fissa i paletti

Il presidente: «Nella maggioranza non ci sono tensioni. E non mi faccio cuocere a fuoco lento»

Regione, Rocca fissa i paletti

«Si tratta fisiologicamente di individuare quali possono essere le misure correttive per soddisfare questa legittima attesa di rappresentanza di Forza Italia». Così il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che ha aggiunto che «non ci sono tensioni in maggioranza», visto che ha «il pieno sostegno» da parte di Forza Italia.

Il Governatore è intervenuto a margine del Greentech Global Forum in corso a Roma. Il nodo è la verifica politica all’interno della maggioranza di centrodestra, con particolare riferimento alla posizione di Forza Italia. Ha rilevato Francesco Rocca: «Nella maggioranza non ci sono tensioni ma c’è un dialogo. Ovviamente il dato di fatto è che Forza Italia è passata da 3 a 7 consiglieri in consiglio regionale del Lazio e quindi stiamo ragionando insieme ai vertici di FI su quello che è un modo per riconoscere questa differente composizione consiliare nella Regione».

E ancora: «Ma nessuna tensione. Forza Italia mi ha ribadito il pieno sostegno e io ho fiducia. Questa è una coalizione che marcia unita e sono convinto che si troverà una soluzione. Si tratta fisiologicamente di individuare quali possono essere le misure correttive per soddisfare questa legittima attesa di rappresentanza». Quindi il presidente ha argomentato: «Ci sono diversi scenari su cui stiamo ragionando e verrà scelta la soluzione migliore e di questo sono fiducioso perché c’è molta responsabilità sia da parte del senatore Fazzone che da parte del ministro e presidente di Forza Italia Tajani, che stanno parlando tra loro. Poi è ovvio che è un dialogo composito. Questa è una coalizione fatta da diverse forze e bisogna ragionare insieme. Nulla di grave e di apocalittico. Mi sembra che tutte le attività stiano andando avanti. Insomma non mi faccio cuocere a fuoco lento. L’importante è che il lavoro marci spedito. C’è volontà di risolvere e prendere atto di questa crescita a livello consiliare, ma senza una mortificazione delle altre parti». Quindi ha notato: «Questa settimana è cruciale».

Dunque il presidente della Regione Lazio chiede a Forza Italia il tempo necessario per individuare una soluzione che tenga conto delle aspettative degli “azzurri”, ma che non mortifichi la Lega. Perché la sostanza politica dell’intera situazione è questa. Rispetto ai risultati delle elezioni regionali di febbraio 2023 la situazione è cambiata nell’ambito delle composizioni dei gruppi: gli “azzurri” sono passati da 3 a 7 esponenti (8 se si considera l’intergruppo con Noi Moderati), mentre il Carroccio invece è sceso da 3 a 1. Entrambi i partiti indicano 2 assessori a testa.

La domanda è: come può avvenire il riassetto? Complicato pensare che possa essere articolato esclusivamente sugli enti intermedi e derivati. È fin troppo evidente che è la composizione della giunta l’elemento più importante. Gli “azzurri” si aspettano un assessorato in più o maggiori deleghe (peraltro più pesanti sul piano politico e amministrativo). Sul tavolo c’è altresì l’opzione della presidenza del consiglio regionale, carica che però è ricoperta da un esponente di spicco di Fratelli d’Italia: Antonello Aurigemma. Poco da girarci intorno: o per Aurigemma si aprono delle concrete possibilità di un ruolo di primo piano nell’esecutivo oppure il discorso resterà a livello accademico.

E si torna al punto di partenza: per accrescere la rappresentanza di Forza Italia in giunta quali “caselle” potrebbero essere sacrificate? Quelle della Lega? O verrebbe chiesto un sacrificio a Fratelli d’Italia? Si tratta di ipotesi complesse e complicate. Il rischio dell’effetto domino è dietro l’angolo. Non a caso Rocca fa riferimento sia a Claudio Fazzone che ad Antonio Tajani. Il profilo è sia regionale che nazionale.

La posizione di Forza Italia è quella indicata da Claudio Fazzone: «Rinunciare agli assessori, ad esempio, continuando a votare il programma per cui siamo stati eletti, credo sia una linea corretta. Non bisogna tentare di addossare a Forza Italia delle responsabilità che non ha, perché non è Forza Italia che deve decidere. Non abbiamo chiesto nulla, perché spetta al presidente Rocca e al partito di maggioranza, Fratelli d’Italia, proporre delle soluzioni. Il mio partito ha posto un problema di cambiamento di numeri all’interno del consiglio regionale». Il sentiero per uscire fuori dalla verifica resta stretto: l’appoggio esterno di FI in una Regione come il Lazio rappresenterebbe comunque uno strappo di non poco conto.

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