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Il grande ballo della maggioranza: verifica al bivio

Il summit tra i coordinatori dei partiti aggiornato ad oggi. Adesso le ipotesi sul tavolo sono due: aumentano le deleghe in gioco

Il grande ballo della maggioranza: verifica al bivio

Il vertice del centrodestra regionale si terrà oggi. Ci saranno i coordinatori di Fratelli d’Italia (Paolo Trancassini), Forza Italia (Claudio Fazzone), Lega (Davide Bordoni), Noi Moderati (Marco Di Stefano). Ma anche l’Udc e i presidenti dei gruppi consiliari, a cominciare dalla Lista Rocca. Il giorno del summit “ballava” tra ieri e oggi. In ogni caso la coalizione è arrivata ad un bivio, considerando che sono passati quasi tre mesi dall’inizio di una fase che doveva essere chiusa in pochi giorni. La riunione è prevista nel primo pomeriggio.

La variabile del Consiglio
Per stamattina è convocata la seduta del consiglio della Pisana, con all’ordine del giorno il Documento di economia e finanza regionale. Un tema dall’indubbia valenza politica. La maggioranza di centrodestra ha 33 consiglieri: 22 di Fratelli d’Italia, 7 di Forza Italia, 1 della Lega, 1 di Noi Moderati, 1 della Lista Rocca. Più il Governatore. C’è un intergruppo tra “azzurri” e Noi Moderati, che dunque sono a quota 8. La coalizione avrebbe comunque i numeri. Gli “azzurri” hanno assicurato che non faranno mancare il loro sostegno sul Defr. Non sfugge a nessuno però che il tema è politico. Il fatto che il vertice sulla verifica si terrà dopo la seduta consiliare determina un “pressing” su partiti e gruppi. Ma c’è altresì il punto di vista delle opposizioni, che hanno chiesto la presenza in aula del presidente Francesco Rocca affinché riferisca «sulla crisi in atto». Se il Governatore non dovesse esserci il centrosinistra salirebbe sulle barricate. Per l’intero pomeriggio di ieri nei due schieramenti si è discusso di questo e qualcuno ha avanzato l’idea di posticipare la seduta. Il centrodestra, però, ha la necessità di approvare il Defr. Fin troppo chiaro comunque che la verifica e la seduta consiliare si intrecciano.

La situazione
Negli ultimi giorni sul tavolo è tornata l’ipotesi di due settimane fa: urbanistica e cinema a Forza Italia, protezione civile alla Lega. Ieri è emersa una possibile “variante”: urbanistica e politiche abitative a FI, protezione civile e cinema al Carroccio. La domanda è: con queste impostazioni si arriverà a dama? Bisognerà vedere se il Carroccio accetterà di “cedere” due deleghe come l’urbanistica e le politiche abitative, entrambe gestite da Pasquale Ciacciarelli. Un doppio sacrificio enorme. Non è scontato. Davide Bordoni, coordinatore regionale della Lega, non ha mai scoperto le carte. Poi c’è Forza Italia. Intanto c’è da capire se oggi alla riunione andrà il senatore e coordinatore del partito nel Lazio Claudio Fazzone oppure il capogruppo Giorgio Simeoni. Non perché cambi qualcosa sul piano dell’impostazione strategica, ma è complicato pensare che FI possa chiudere un qualunque tipo di intesa senza la firma di Fazzone. Ricordiamo che gli “azzurri” si sono riuniti ai massimi livelli nei giorni scorsi. All’incontro hanno partecipato gli assessori e i consiglieri regionali, il senatore Claudio Fazzone (coordinatore di FI nel Lazio). Ma pure il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, il senatore Claudio Lotito e gli onorevoli Francesco Battistoni e Alessandro Battilocchio. Presente Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli esteri e segretario nazionale di Forza Italia. Il che vuol dire che l’intero partito, unitariamente, guarda all’esito della verifica politica nel Lazio. È stato dato mandato al segretario regionale Claudio Fazzone e al capogruppo alla Pisana Giorgio Simeoni «di condurre la trattativa con le altre forze di maggioranza in Regione Lazio per ripristinare l’equilibrio politico nella giunta guidata dal presidente Francesco Rocca». Le soluzioni ipotizzate sono due. La prima è il rafforzamento delle deleghe, mantenendo 2 assessori in giunta. La seconda (che piace di più all’ala romana del partito), invece, prevede una richiesta diversa: terzo assessorato e vicepresidenza della giunta oppure due assessorati e presidenza del consiglio regionale. Giorgio Simeoni ha detto nei giorni scorsi: «Attualmente un solo partito esprime il presidente e il vicepresidente della Regione e il presidente del consiglio regionale e l’intervista odierna del’onorevole Trancassini sembra sottovalutare il tema, creando ulteriori ambiguità. Ne prendiamo atto e, pur mantenendo salda la certezza che le nostre priorità non possano cambiare, valuteremo quale sia il modo più efficace per continuare a dare il nostro contributo». Chiaro il riferimento ad un assetto che vede Francesco Rocca presidente, Roberta Angelilli vicepresidente e Antonello Aurigemma presidente del consiglio. Tutti e tre di Fratelli d’Italia. La sensazione è che FdI non intende neppure aprire una discussione su questo punto.

Cosa può succedere
Negli ultimi giorni in diversi hanno parlato di schiarita sul piano politico all’interno della coalizione. Adesso la prova del nove. Il “pallino” è nelle mani di Fratelli d’Italia, partito di maggioranza relativa. L’intenzione è “chiudere” non toccando gli equilibri della giunta ma agendo esclusivamente sulle deleghe. Come ha spiegato Paolo Trancassini, coordinatore regionale di FdI in un’intervista al quotidiano Il Tempo: «I nostri alleati hanno posto un tema, stiamo ragionando insieme. Il dato da cui siamo partiti è che c’è un problema “di numeri” in Consiglio che sono cambiati, ma non sono mutati gli equilibri, almeno per noi che abbiamo sempre fatto riferimento al giudizio del popolo. Questa è la stella cometa e dalle elezioni europee non c’è stato, rispetto alle regionali, uno sbilanciamento dei pesi delle forze politiche. Stiamo cercando, con lo spostamento di deleghe, di sistemare questa situazione e penso che ci riusciremo. Per noi è sempre il popolo che decide chi vince, chi perde e quali sono gli equilibri in campo e siamo convinti che gli attuali non vadano alterati. Il presidente Rocca ha una squadra affiatata che lavora, ed i risultati si vedono». Il centrodestra ha bisogno di una fumata bianca. Per scongiurare l’appoggio esterno di Forza Italia, che nella sostanza sarebbe uno strappo. Si continua a ragionare altresì in termini di governance allargata, con riferimento a enti intermedi e derivati. Ma lo snodo cruciale è l’assetto della giunta. Fondamentale. Determinante. Decisivo.

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