Gli scenari
25.10.2024 - 08:30
Quello spirito unitario raggiunto sulla legge per il Centenario di Latina rischia di saltare. E a causarla sembra essere l’eccessivo protagonismo che muove il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini. Il primo firmatario della legge sta organizzando incontri e confronti che iniziano a indispettire sia il centrosinistra sia soprattutto i partiti della maggioranza che governa Latina. Forza Italia in primis. Ma anche la Lega inizia a mugugnare.
L’episodio che in queste ore ha creato subbuglio nelle chat della politica locale è la convocazione di una riunione al circolo cittadino per oggi, venerdì 25 ottobre, alle 10 con molte associazioni culturali e sociali della città di Latina. Un evento, come recita la locandina, su “iniziativa del senatore Calandrini”. Tra gli invitati non ci sono gli altri firmatari della legge per il centenario o comunque rappresentanti dei partiti alleati di Fdi. Perché? Si sono chiesti tra loro diversi consiglieri comunali. In politica la forma è sostanza, del resto.
Il rischio concreto, secondo diversi consiglieri di maggioranza, è quello di mettere il sigillo di partito ad un tema, quello del Centenario della città che dovrebbe invece rimanere scevro da ogni coinvolgimento della politica. Calandrini, lo sanno tutti, ha preso in mano la situazione e tutto quel che ruota attorno alla legge del Centenario. E, se la cosa poteva avere un senso nella fase di approvazione della legge e presentazione della stessa, oggi ne ha assolutamente meno. Anzi rischia di essere deleteria per quel delicato equilibrio che si era instaurato tra centrodestra e centrosinistra sul Centenario.
Il primo effetto si è avuto ieri. Nei giorni scorsi, infatti, il presidente del Consiglio comunale Raimondo Tiero, anche lui espressione di Fratelli d’Italia, ha convocato una conferenza dei capigruppo “informale”. Alla quale, ha spiegato, avrebbero partecipato (come poi accaduto) sia il sindaco sia il senatore Calandrini. Una iniziativa che ha ulteriormente agitato Forza Italia, che infatti non ha partecipato, così come la Lega e il centrosinistra. Tra gli alleati di Fratelli d’Italia la domanda è sempre la stessa: perché deve esserci solo Calandrini a questi eventi? Perché non invitare gli altri firmatari della legge o parlamentari del territorio?
E’ evidente che Calandrini ha investito molto del suo prestigio politico nella legge del Centenario ma questa, una volta approvata, dovrebbe diventare patrimonio della città e non del primo firmatario. Oltretutto ora il destino della Fondazione Latina 2032, istituita dalla legge, è tutto nelle mani del Ministero della Cultura che dovrebbe entro fine anno ufficializzare lo statuto e nominare il presidente della stessa.
Il quale, si spera, sia slegato dalla politica, avendo poi la fondazione una mission culturale. E’ del tutto evidente che in questo momento un eccesso di protagonismo rischia di arrecare più danni che benefici al progetto che porta la sua firma.
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