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L'intervista

Legge per lo sport. Palazzo: al centro inclusione, diritti e benessere

L’assessore regionale illustra i dettagli della normativa approvata in giunta e che modifica dopo anni di attesa la legislazione in materia. Novità anche sugli impianti

 Legge per lo sport. Palazzo: al centro inclusione, diritti e benessere

La scorsa settimana la giunta regionale del Lazio ha approvata la proposta, che porta la sua firma, per la nuova legge sullo sport. Una buona notizia, visto che la Regione ha un testo unico di riferimento fermo al 2002. Ne abbiamo parlato con l’assessore allo Sport Elena Palazzo.

Assessore Palazzo, finalmente questa legge è realtà.
«In effetti, la consapevolezza che si fosse fermi a un quadro legislativo risalente a 22 anni fa mi ha spinto a lavorare, fin dal primo giorno del mio insediamento, per una revisione che ritengo necessaria, visti gli enormi cambiamenti avvenuti in questi ultimi due decenni. Per farlo sono partita dall’ascolto dei territori, con incontri programmati provincia per provincia con tutti i soggetti coinvolti nel settore sportivo: associazioni, federazioni, enti e istituzioni locali. Un viaggio iniziato a luglio del 2023 a Santa Severa con una due giorni di lavori cui ha preso parte anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi, che ci ha da subito appoggiati e supportati in questo percorso. Dopo l’ascolto è seguita la fase dell’elaborazione e infine la restituzione, con la stesura della nostra proposta che ora con orgoglio consegno al Consiglio regionale per la dovuta analisi».

Cosa prevede questo testo e che impatto avrà sulla cittadinanza?
«Sono convinta che lo sport, che con la Giunta Rocca è tornato a rivestire un ruolo centrale nell’azione politica, rappresenti oggi più che mai uno strumento per prevenire mali sempre più diffusi. E non mi riferisco solo alla salute ma anche a mali sociali come l’isolamento, la violenza, il bullismo. Per questo alla base di tutto ho posto il tema dell’inclusione. L’obiettivo è che lo sport diventi un diritto garantito per tutti. Ecco perché, tra le altre cose, la legge punta sui “buoni sport”, rivolti a chi ha difficoltà economiche, alle persone con disabilità e agli over 65. Sono previste inoltre diverse misure in favore dell’impiantistica. La disponibilità delle strutture, infatti, è essenziale se vogliamo davvero promuovere la pratica sportiva per tutti».
La Regione in questo modo si riappropria del ruolo che le spetta, ovvero quello di Ente Programmatore?
«Questo è un tema centrale. La legge che ho predisposto porta con sé una visione ben precisa delle azioni politiche. Essenziale per tale visione è la questione della pianificazione, senza la quale è impossibile agire al meglio. Tra le novità, a tale scopo, prevediamo la possibilità per gli enti locali di stilare un Piano Triennale dei Fabbisogni da indirizzare alla Regione Lazio entro la data di prima convocazione della Conferenza Programmatica».

La Conferenza Programmatica per lo sport avrà quindi un ruolo decisivo?
«Certamente. Si tratta del luogo di partecipazione concreta degli attori coinvolti in materia di sport per la predisposizione del Piano Triennale e del Piano Operativo Annuale. Finalmente, quindi, la legge rivisita la Conferenza con una veste operativa, visto che era solo astrattamente prevista nel Testo Unico regionale del 2002, ma non era mai stata effettivamente convocata».

Fin qui il tema dello sport per tutti. Avete pensato anche ai grandi eventi sportivi? Crede sia opportuno puntare su questo tipo di appuntamenti?
«I grandi eventi sportivi costituiscono un volano straordinario per l’economia, per il turismo e per la promozione dello sport, per questo occupano uno spazio importante nel testo di legge. È stato calcolato che ogni euro investito in grandi eventi ne porta due in termini di ricadute sul territorio che li ospita. Noi vogliamo fare in modo che tutto il Lazio sia coinvolto, non solo Roma. Anche in questo caso è fondamentale lavorare sulla pianificazione che ci permette di programmare al meglio su quali e quanti appuntamenti la Regione deve essere presente. Per questo con una delibera di Giunta abbiamo già previsto la procedura e i criteri per la partecipazione della Regione ai Grandi Eventi Sportivi per il 2025 organizzati da Federazioni Sportive Nazionali, Enti di Promozione Sportiva e Associazioni Benemerite riconosciuti dal CONI o dal CIP. Uno strumento che ci permette di stabilire in anticipo e in maniera trasparente i criteri per riconoscere il sostegno da parte della Regione».

Quali sono quindi i prossimi passaggi della proposta di legge?
«Il testo, così come è stato approvato in giunta, continua il suo percorso di condivisione e analisi. Ora passerà al vaglio del Consiglio Regionale, un altro momento importante per continuare a ricevere, come fatto fino ad oggi, contributi in termini migliorativi da parte di tutti. Una volta conclusa tale fase, saremo pronti a consegnare al Lazio, dopo ben 22 anni, il nuovo quadro normativo in materia di Sport».

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