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Fazzone: "Acqualatina, la presidente Marzoli non era eleggibile"

L'affondo del senatore di Forza Italia che annuncia anche una legge per costituire un solo Ato regionale per l'acqua

Fazzone: Acqualatina, la presidente Marzoli non era eleggibile"

Il senatore Claudio Fazzone (Forza Italia)

All’assemblea dei soci di Acqualatina sarà sottoposta una eccezione di ineleggibilità nei confronti della presidente del Cda Cinzia Marzoli. Ad annunciarlo è il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone. I sindaci azzurri sottoporranno la questione agli altri colleghi in quanto sostengono che Marzoli ha amministrato, nel triennio precedente alla nomina in Acqualatina, una società in liquidazione, ossia la Capo d’Anzio. Nell’avviso pubblico questa era motivo di esclusione (Marzoli ha lasciato la carica prima della liquidazione, proprio per candidarsi in Acqualatina). Ma Fazzone, in questa intervista parla anche di Latina e della verifica di maggioranza in Regione dove, assicura, non c’è alcuna crisi in atto.


Senatore Fazzone, quando poco più di un anno fa morì Silvio Berlusconi, Forza Italia era data per finita. Invece il partito ha dimostrato di essere vivo, vegeto e soprattutto di attrarre consensi. Qual è la vostra forza?
«E’ una domanda ricorrente ma la risposta è molto semplice e va trovata nella storia stessa di Forza Italia. Siamo un partito moderato che punta a risolvere i problemi delle comunità e che lavora sui territori. Questo ci ha insegnato Silvio Berlusconi e questo ci ha consentito, negli anni, di creare una classe dirigente che, anche dopo la sua morte, sta dando il meglio di sé. Sotto la guida del segretario nazionale Antonio Tajani Forza Italia è cresciuta e sta crescendo ulteriormente puntando ad un sempre maggiore coinvolgimento che parte dal basso, con una struttura in cui tutte le cariche sono elettive, dai coordinatori comunali a quelli provinciali, e che porterà sicuramente tra qualche anno a rendere elettiva anche le carica di coordinatore regionale. Siamo il partito che ha creato, grazie all’intuizione di Berlusconi, la coalizione di centrodestra. E proprio Berlusconi ci ha insegnato, quando eravamo il partito più grande sulla scena nazionale, che dovevamo dare di più agli alleati se volevamo far crescere e consolidare la coalizione nell’esclusivo interesse dei cittadini. Essere una coalizione significa unire forze omogenee non solo per vincere le elezioni ma soprattutto per governare. Ecco, noi siamo la forza politica che vince le elezioni e che vuole governare insieme alla gente e per la gente».

A Latina riuscite a incidere come vorreste sull’azione amministrativa?
«Purtroppo i numeri a Latina non ci consentono di incidere come vorremmo sull’azione amministrativa. Ciò non significa che siamo semplici spettatori ma che portiamo avanti le nostre idee all’interno della maggioranza confidando che possano essere recepite. Anche in questo contesto come Forza Italia ragioniamo in termini di coalizione di governo rispettandoci reciprocamente. Ovvio è che questa è la nostra linea che non influisce purtroppo su chi ha un’altra idea di coalizione»

E’ stato tra i primi firmatari della proposta di legge sul centenario. Cosa si aspetta da questa Fondazione che è stata costituita?
«La proposta di legge sul Centenario è stata un’intelligente intuizione del senatore Calandrini a cui va dato merito di questa opportunità. Ho aderito a questa proposta di legge, supportandola, in qualità di eletto su questo territorio e condividendone gli obiettivi. Attraverso la Fondazione la città di Latina potrà, infatti, recuperare risorse per fare investimenti importanti finalizzati a crescere e diventare più competitiva».

Nella politica provinciale, oggi, tiene banco il nodo Acqualatina. Che idea s’è fatto di quello che sta succedendo?
«Una premessa è d’obbligo: credo sia necessario evidenziare la grande anomalia dell’attuale presidente del Cda di Acqualatina, Cinzia Marzoli, che non ha i necessari requisiti di eleggibilità previsti nell’avviso pubblico preordinato alla selezione. Tra questi c’era, al punto 8, il “non aver svolto, per almeno i tre esercizi precedenti l’adozione dei relativi provvedimenti, funzioni di amministratore in imprese sottoposte a fallimento, a liquidazione coatta amministrativa o a procedure equiparate”. Risulta, al contrario, che la Marzoli sia stata amministratrice unica della Capo d’Anzio spa dal gennaio 2023 ai primi giorni di aprile 2024. La società mista, costituita per la gestione del Porto di Anzio, messa in liquidazione giudiziale ad aprile 2024, per la quale già nella nota integrativa al bilancio 2023 la stessa Marzoli, in qualità di amministratrice unica, dichiarava “l’impossibilità di certificare la continuità aziendale prefigurando la messa in liquidazione della società”. Si tratta di una ragione di ineleggibilità assoluta e non transitoria che sarà sottoposta all’assemblea dei soci e rispetto la quale ci auguriamo ci siano, da parte del presidente, le dimissioni spontanee. Detto ciò è evidente che la gestione di Italgas, socio privato della società, può essere definita solo come fallimentare. Avrebbero dovuto portare dei miglioramenti sostanziali, intercettando nuovi investimenti ed inserendo il proprio know how nella società, ma l’unica cosa che hanno fatto è stato smantellare il management di Acqualatina, che doveva essere tutelato considerato il patrimonio di esperienza e professionalità che è stato costruito in anni, sostituendolo con il proprio personale del tutto inadeguato perché non ha alcuna conoscenza della gestione del servizio idrico integrato né tantomeno del territorio dell’Ato 4 andando contro l’indirizzo dato dal socio di maggioranza come si evice dall’ assemblea per l’ultimo bilancio. Italgas si sta limitando a portare a termine operazioni di marketing per migliorare la propria posizione in Borsa come si evince dalla mancanza di qualsivoglia azione mirata al miglioramento dei servizi. Ad oggi, infatti, gli unici investimenti previsti, pari a circa 65 milioni di euro del PNRR, sono quelli fatti dal pubblico grazie al lavoro svolto dall’Ato4 e dal presidente della Provincia mirati alla digitalizzazione e ad altre attività. Nessun intervento è stato previsto a favore dell’utenza. Tanto è che solo grazie alla netta presa di posizione di alcuni sindaci all’interno dell’ufficio di presidenza dell’Ato è passata la proposta di non accettare l’aumento del 10% delle tariffe voluto da Italgas, in nome di un paventato quanto non veritiero rischio di default di Acqualatina, e si è proceduto ad approvare l’aumento obbligatorio del 3,50% delle tariffe previsto da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). E’ lecito domandarsi come mai Italgas, se Acqualatina era a rischio default e la situazione finanziaria non era corrispondente a quella dichiarata, non abbia acquistato le quote ad un costo minore al fine di utilizzare le somme risparmiate per effettuare investimenti e ripianare eventuali perdite. Nel breve Forza Italia presenterà in consiglio regionale una modifica alla legge regionale n.6 del 1996, che sarà sottoposta all’attenzione di maggioranza ed opposizione sulla quale mi auguro ci sarà massima condivisione, per l’istituzione di un ATO unico regionale nel Lazio che comporterebbe molteplici ricadute positive per la gestione del servizio idrico integrato sotto il profilo dell’efficienza, degli investimenti, di una accelerazione sull’ammodernamento delle infrastrutture idriche, del superamento dell’attuale frammentazione territoriale, nell’esclusivo interesse dell’utenza. La creazione di un unico gestore del sistema idrico integrato regionale permetterebbe, inoltre, di garantire un’interlocuzione univoca e risposte puntuali alle esigenze territoriali, con la possibilità di creare sinergie mediante interventi pianificati per la realizzazione di una rete interconnessa a beneficio delle realtà locali».

Ultima ma doverosa domanda: in Regione la verifica di maggioranza a che punto è?
«In Regione non c’è alcuna crisi. C’è, come ripeto da sempre, un confronto aperto tra Forza Italia, Fratelli d’Italia ed il presidente Rocca. Un confronto che vuole consentire al mio partito di avere una rappresentanza più importante all’interno del consiglio e della giunta in virtù del rafforzamento che Forza Italia ha avuto aumentando da tre a sette il gruppo ma soprattutto rafforzando la maggioranza grazie a due validi consiglieri regionali come Roberta Della Casa e Marco Colarossi. Abbiamo chiesto, e su questo c’è già l’intesa con il presidente Rocca, un metodo di lavoro diverso da quello seguito sino ad oggi con una maggiore partecipazione e condivisione sulle scelte oltre ad una giusta e continuativa informazione ai consiglieri ed ai partiti su quello che fa la giunta. I tempi ci sono e, in un modo o nell’altro, questo confronto va chiuso nei prossimi giorni. Resta il fatto che, nonostante molti tentativi di strumentalizzazione, Forza Italia e la maggioranza che governa la Regione Lazo non hanno mai smesso di lavorare e di partecipare, in giunta e in consiglio, per portare avanti gli atti amministrativi e legislativi come il Defr e il Collegato al bilancio. Chi parla di crisi utilizza quindi un termine errato. Una crisi c’è quando, ad esempio, si riceve una risposta negativa ad una proposta di cambio di metodo e di legittimo rafforzamento rispetto agli alleati. Solo in questo caso Forza Italia potrebbe valutare una posizione diversa da quella attuale. Ad oggi non c’è nulla di tutto questo».

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