L'intervista
20.01.2025 - 11:30
A poco più di un anno dal rinnovo della segreteria provinciale del Pd che era deputato a rappresentare più compiutamente l’articolazione variegata del partito, una componente importante di quel pluralismo potrebbe lasciare: Daniela Fiore, consigliera comunale, candidata alle primarie del capoluogo nel 2023 e componente della segreteria politica provinciale, lo annuncia in questa intervista manifestando il suo scontento, con la schiettezza e il realismo che la contraddistingue da sempre nella sua azione politica in presa diretta dai banchi del consiglio.
Cominciamo dal capoluogo. Siamo a 18 mesi di amministrazione di centro destra. Mesi in cui avete scelto come opposizione una linea dura che ha utilizzato temi importanti e parole forti, fino ad arrivare dal prefetto. Perché? Spieghiamolo ai cittadini.
L’approccio che abbiamo adottato nasce dalla condizione di forte minoranza in cui ci troviamo, una posizione che limita significativamente la capacità dell’opposizione di influire in maniera concreta sulle scelte strategiche dell’amministrazione. Purtroppo, i toni del confronto sono spesso esasperati, anche a causa di atteggiamenti arroganti da parte di alcuni esponenti della maggioranza, che compromettono la qualità del dibattito politico. Questo clima di tensione spinge talvolta a ricorrere a istituzioni superiori, ma personalmente ritengo che il confronto politico debba svolgersi nelle sedi istituzionali, come il consiglio comunale, e non essere delegato a organi giudiziari. Credo che il Prefetto possa avere un ruolo cruciale in questa fase, favorendo un ritorno a un dialogo democratico e rispettoso delle diverse posizioni politiche.
In occasione dell’approvazione del Bilancio ha parlato di una rigidità che potrebbe portare al rischio di default, dove il Comune deve intervenire?
La priorità, a mio avviso, è intervenire sul fronte delle entrate, sfruttando le leve disponibili. Tra queste, le entrate extratributarie, come i proventi derivanti dalle concessioni edilizie e dalla chiusura delle pratiche di condono edilizio, che giacciono inevase da anni, consentirebbero di finanziare interventi come le opere di urbanizzazione, la manutenzione straordinaria del patrimonio comunale restituendo decoro urbano e servizi. Oggi, l’urbanistica a Latina è bloccata da una visione astratta e da annunci privi di una reale concretezza. È invece necessario compiere scelte decisive, a partire dall’approvazione e dall’attuazione dei Piani urbanistici, poi puntando su interventi di rigenerazione urbana come la demolizione e ricostruzione del patrimonio edilizio obsoleto e affrontando anche il tema dei nuclei abusivi condonati. Questi interventi risponderebbero a esigenze reali e genererebbero risorse indispensabili per il bilancio comunale.
Intervista completa sull'edizione odierna di Latina Oggi
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione