Trasporti
23.05.2025 - 07:30
Dopo il burrascoso passato della metropolitana fatto di carte in tribunale, richieste di risarcimento danni e di un progetto avviato ma interrotto per la mancata fattibilità e rimasto un’illusione, l'amministrazione comunale di Latina ci riprova con il sistema di trasporto rapido di massa tra Latina Scalo, il centro città e i quartieri Q4 e Q5.
Ieri la commissione congiunta Trasporti e Pianificazione guidata dalle presidenti Federica Censi e Serena Baccini ha approvato a maggioranza la delibera numero 79 di project review del collegamento di massa e la scelta del tracciato per la Linea 1 su via Epitaffio in esito al processo partecipativo di cui al consiglio comunale monotematico del 29 novembre 2024 che era stato chiesto dalle opposizioni.
In quella sede furono presentate le proposte di tracciato con i tecnici della progettazione in una seduta che per la prima volta mostrava i termini del progetto di bus rapid transit, autobus elettrici su corsia dedicata con 80 milioni da recuperare dei fondi per la vecchia metro e altri 70 da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Il progetto, dal valore complessivo di oltre 156 milioni di euro e che prevede l’impiego di bus elettrici da 18 metri su corsie protette, contribuendo così a ridurre traffico e inquinamento, si inserisce all’interno della più ampia strategia prevista dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). In commissione è stato ribadito ieri dalla dirigente Daniela Prandi che la scelta del tracciato S1 - Via Epitaffio rispetto a quella sua via Chiesuola, già emersa durante il Consiglio di novembre scorso, è stata motivata dal fatto che risponde ai principali obiettivi di pianificazione urbana e mobilità sostenibile per la riduzione dei tempi di collegamento con Roma, per l’incremento del trasporto pubblico locale elettrico, per il decongestionamento del traffico veicolare privato, per la maggiore accessibilità per i residenti dei quartieri Q4 e Q5 e per la riduzione delle emissioni inquinanti. Ieri si è proceduto all'approvazione in urgenza proprio perché l'amministrazione entro il 31 maggio deve presentare la candidatura del progetto per l'ammissione al finanziamento del Ministero, ma la modalità, ancora una volta in tutta fretta come per altri atti e con centinaia di carte da vagliare in poche ore per un'opera da 156 milioni di euro, sono state contestate a più riprese dalle opposizioni che hanno abbandonato la seduta dicendosi non contrarie al progetto ma in dissenso con la maggioranza per la mancata partecipazione alle scelte e per le carenze formali contenute nella delibera. In particolare sia Lbc con Damiano Coletta e Dario Bellini, sia il Pd con Valeria Campagna che il M5S con Maria Grazia Ciolfi hanno contestato la dicitura in delibera dell'avvenuta istruttoria pubblica (e che l'atto ricollega al famoso consiglio di novembre chiesto dalle opposizioni sull'opera) non rispondente ai canoni dello Statuto che prevede per opere che incidono sul territorio un avviso pubblico, termini per associazioni per fare proposte e quindi una partecipazione maggiore.
«Così facendo carichiamo su quel consiglio una scelta che è più tecnica che politica – ha detto Campagna - gli indirizzi il consiglio li esprime con atti e non con discussioni di consigli monotematici chiesti dall’opposizione e nei quali non c'è stata alcuna votazione». Prandi ha replicato che l'intervento ricade nell'ambito del Piano urbano della mobilità e che l'istruttoria di questa opera è contenuta nella istruttoria generale di questo piano avviata con tre incontri pubblici e sul quale non sono pervenute eccezioni in merito al tracciato: «Ci troviamo a concludere procedimento con uno sforzo enorme per permettere alla città di candidarsi al finanziamento con una procedura condotta nelle forme di legge». Dopo una sospensione chiesta dalla maggioranza per capire come dirimere i dubbi delle opposizioni il consigliere Cesare Bruni ha spiegato che la dicitura collegata alla partecipazione del consiglio di novembre può essere chiarita ed emendata in sede di consiglio e non in commissione dove avrebbe dovuto riacquisire i pareri favorevoli tardando i tempi.
«Non ho problemi a riconoscere l'attività della precedente amministrazione nel salvaguardare questo finanziamento e va dato atto a Vincenzo Zaccheo di averlo intercettato - ha detto Bruni - invito però l’opposizione a riflettere su cosa possa significare per la città perdere questo finanziamento». Spiega Serena Baccini: «La città merita infrastrutture all’altezza delle sue potenzialità: oggi iniziamo a costruire quella rete di mobilità che da troppo tempo mancava». Aggiunge Federica Censi: «Questa scelta rappresenta un investimento per il futuro. La parola passa ora al Consiglio Comunale, chiamato a ratificare la delibera e a dare il via libera definitivo a una delle più importanti trasformazioni infrastrutturali degli ultimi anni».
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