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Acqua, Forza Italia presenta una legge per l'Ato unico regionale

La proposta per cambiare la gestione: superare la frammentazione degli attuali Ato e creare un modello più efficiente

Acqua, Forza Italia presenta una legge per l'Ato unico regionale

Un'unica Autorità Idrica per tutta la Regione Lazio: è questo l'obiettivo della proposta di legge presentata dal consigliere di Forza Italia Cosmo Mitrano che punta a rivoluzionare l’organizzazione del servizio idrico integrato, superando la frammentazione degli ambiti territoriali ottimali (i cosiddetti ATO) oggi ancora in vigore. La riforma, contenuta in un articolato di 25 articoli, prevede l’istituzione dell’“Autorità Idrica del Lazio”, un ente di diritto pubblico con personalità giuridica e autonomia amministrativa, contabile e tecnica, che gestirà in maniera unificata le funzioni oggi ripartite tra cinque ambiti provinciali (Roma, Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone).
Nel Lazio si prepara una rivoluzione nella gestione dell’acqua, dunque. La legge promossa da Forza Italia promette di mettere ordine in un sistema da anni giudicato inefficiente, costoso e disomogeneo. La proposta, a firma del consigliere regionale Cosmo Mitrano, arriva in un momento in cui l’emergenza climatica, la crisi idrica e la necessità di razionalizzare la spesa pubblica impongono risposte strutturate e innovative. E proprio la gestione delle risorse idriche rappresenta una delle sfide più delicate del presente e del prossimo futuro.


Superare la frammentazione degli ATO
La nuova Autorità Idrica, così come delineata nella proposta, andrà a sostituire gli attuali Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) presenti nella regione. Ad oggi, nel Lazio, la gestione del servizio idrico è suddivisa in cinque ATO, con una moltitudine di soggetti gestori, pubblici e privati, che operano secondo logiche spesso divergenti, generando disservizi, ritardi negli investimenti, disparità tariffarie e difficoltà di pianificazione. Secondo Mitrano, «la frammentazione gestionale ha prodotto una situazione critica in molte aree della regione, con comuni spesso isolati o sprovvisti di un’efficace rete di intervento e programmazione». L’idea è dunque quella di centralizzare la governance idrica, affidandola a un unico soggetto di diritto pubblico, capace di garantire uniformità nella qualità del servizio, maggior trasparenza e capacità di attrarre investimenti, anche in chiave PNRR.


Una governance partecipata e trasparente
La nuova Autorità sarà costituita come ente pubblico dotato di autonomia organizzativa, finanziaria e patrimoniale, e si avvarrà del contributo diretto di comuni, enti locali e soggetti gestori, creando un modello di partecipazione cooperativa. Sarà la Regione Lazio a vigilare sull’operato dell’ente, mantenendo un ruolo di indirizzo e controllo. Tra le principali competenze dell’Autorità: la definizione del piano d’ambito regionale, l’organizzazione dei servizi, la gestione del sistema tariffario, il monitoraggio delle infrastrutture e il controllo sull’efficienza dei gestori. L’ente potrà anche operare direttamente in caso di inadempienze o inefficienze prolungate, sostituendosi ai soggetti locali inadempienti.


Un piano per investimenti e sostenibilità
La creazione di un soggetto unico permetterà, secondo il promotore, una più efficace programmazione degli investimenti infrastrutturali, con la possibilità di intervenire su reti obsolete, ridurre le perdite idriche (che in alcune zone superano il 50%), migliorare l’efficienza energetica degli impianti e garantire una maggiore sicurezza dell’approvvigionamento. Fondamentale anche l’aspetto ambientale: la proposta prevede azioni concrete per il riuso delle acque reflue, la digitalizzazione della rete, la tutela delle fonti naturali e il controllo puntuale degli scarichi, anche grazie a strumenti tecnologici innovativi. In prospettiva, l’Autorità potrà promuovere anche progetti pilota di gestione sostenibile e resiliente del ciclo idrico, in linea con le direttive europee.

Tariffe e diritti dei cittadini
Un altro punto centrale del progetto riguarda l’uniformità tariffaria e la tutela dell’utenza. Oggi, tra un comune e l’altro, le tariffe possono variare anche del 30-40% senza una reale giustificazione tecnica. Con l’istituzione dell’Autorità Idrica, sarà possibile armonizzare i costi, rendendoli più equi, proporzionali e trasparenti. La proposta di legge prevede anche la creazione di un sistema di sportelli informativi diffusi e digitali, in grado di facilitare l’accesso ai servizi per i cittadini e garantire maggiore tempestività nella risoluzione delle problematiche, anche attraverso un numero verde regionale e una piattaforma online.
Il disegno di legge è stato accolto con favore da diversi sindaci e amministratori locali, in particolare nelle aree interne e nei piccoli comuni, dove la gestione dell’acqua è spesso difficoltosa e scarsamente efficiente. Soddisfazione è stata espressa anche da alcune sigle ambientaliste, che vedono nella centralizzazione un’opportunità per potenziare il controllo e la trasparenza del servizio. Tuttavia, non mancano i dubbi e le perplessità, soprattutto da parte di alcune società attualmente concessionarie del servizio, che temono una riduzione del proprio potere decisionale. Secondo Mitrano, però, «la proposta di legge non mira a escludere, ma a razionalizzare e a integrare le competenze, in un’ottica di collaborazione e interesse pubblico».

I prossimi passi
La proposta passerà ora all’esame delle commissioni competenti, dove potranno essere presentati emendamenti e osservazioni. L’obiettivo dichiarato è arrivare a una prima approvazione entro la fine dell’anno, in modo da avviare concretamente l’iter costitutivo dell’Autorità Idrica già nel 2026. Con questa iniziativa, il Lazio si candida a diventare un modello per le altre Regioni, in un contesto nazionale in cui la gestione dell’acqua continua a rappresentare una delle sfide infrastrutturali più importanti e, al tempo stesso, più trascurate. L’auspicio – come sottolinea il consigliere Mitrano – è che «l’acqua torni a essere considerata non solo una risorsa naturale, ma un diritto di cittadinanza, garantito da un sistema moderno, efficiente e solidale».

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