Cerca

Politica

Venerdì arriva in Consiglio la dichiarazione di dissesto

La sindaca Silvia Carocci: «E’ l’eredità di chi c’era prima, servizi essenziali garantiti, le tasse erano già al massimo»

Venerdì arriva in Consiglio la dichiarazione di dissesto

Venerdì prossimo si riunirà il Consiglio comunale di Artena con all’ordine del giorno la dichiarazione del dissesto finanziario dell’Ente. Un atto che la sindaca Silvia Carocci in un video postato nelle scorse ore per spiegare alla comunità la genesi di questa decisione, ma soprattutto le prime conseguenze, ha definito necessario per «un’amministrazione che non vuole mettere la testa sotto la sabbia, che non vuole vedere e che, al contrario, deve agire in modo responsabile in virtù del mandato ottenuto dalle urne».
Era di fatto una decisione annunciata già ad aprile quando la Corte dei conti ha bocciato il piano di risanamento predisposto dalla passata amministrazione, o meglio predisposto dal commissario e votato dalla passata maggioranza, la stessa maggioranza travolta dall’inchiesta giudiziaria nata proprio a seguito delle denunce sporte dalla ex dirigente al Bilancio che lamentava pressioni, minacce e comportamenti inaccettabili da parte del sindaco e altri membri dell’amministrazione di fronte alla sua ritrosia a firmare un bilancio in equilibrio. Già all’epoca la dirigente ipotizzava la possibilità di un dissesto finanziario, da qui la minaccia di mandarla via, come poi è accaduto.
«Prima di tutto voglio ricordare che abbiamo ricevuto dalla Prefettura l’incarico di andare in consiglio entro venti giorni per dichiarare il dissesto. Non abbiamo altre scelte. Molti cittadini mi chiedono se aumenteranno le tasse comunali. No - spiega la sindaca - non aumenteranno semplicemente perché da anni sono al massimo. Qualcuno si chiede se interromperemo i servizi essenziali: no, continueremo a garantirli. Siamo in una situazione di difficoltà economica già oggi, eppure continuiamo a erogare i servizi necessari. Certo siamo in difficoltà, manca il personale, per qualsivoglia assunzione da quando ci siamo insediati, abbiamo dovuto chiedere e ottenere l’ok dalla Commissione del Ministero. Il dissesto non è stato dichiarato ancora, ma non siamo mai stati liberi di assumere». La sindaca poi rende noto alcuni numeri esclusi dal piano di riequilibrio approvato prima del voto come, 260mila euro di sanzioni per abusi mai pretesi e andati persi, 400mila euro di debiti non inseriti, e la “speranza” di quel piano di risanare le casse con il recupero dei crediti tributari. Ma ricorda la sindaca, il consorzio che gestiva i tributi è stato appena condannato a risarcire gli enti per cui lavorava per 8 milioni (soldi che non aveva mai versato), soldi dei contribuenti che nessuno dei Comuni riceverà. Quindi una dura accusa a chi l’ha preceduta: «Dodici milioni di disavanzo non si creano in dodici mesi, sono una eredità. Sono una somma enorme che quando ci siamo candidati conoscevamo e che non ci ha spaventato. Abbiamo voluto guardarla in faccia. Non permetto a nessuno di portare avanti una caccia alle streghe su questo dissesto, la rispedisco al mittente. C’è chi continua a parlare quando dovrebbe, per rispetto dei cittadini di Artena, tacere. Guideremo Artena fuori dal dissesto, gestiremo questa situazione, non ci nasconderemo».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione