Il caso
09.08.2025 - 18:30
In meno di un mese, dal 16 agosto, la FRZ assumerà la gestione dei rifiuti di San Cosma e Damiano. È bastata un’ordinanza urgente del sindaco di San Cosma per affidare il servizio e spalancare le porte all’ingresso del Comune nella società. Un iter fulmineo, senza pareri preventivi dei soci e, soprattutto, senza alcun passaggio negli organi politici di Formia.
Una rapidità che, secondo il Partito Democratico di Formia, dimostra una verità scomoda: “Quando c’è la volontà politica, l’allargamento si fa”. Il problema, accusano i dem, è che questa volontà emerge solo quando conviene a chi governa. L’esempio? Il mancato ingresso di Minturno nella FRZ, fermo da tempo.
Per i democratici, non sono state le procedure a bloccare l’operazione, ma una scelta politica ben precisa. Minturno, con oltre 20.000 abitanti, avrebbe portato risorse economiche, maggiore peso contrattuale e la possibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti su scala comprensoriale. Ma accogliere un Comune più grande e strutturato avrebbe significato condividere potere e decisioni: un rischio che l’attuale amministrazione non avrebbe voluto correre.
Così, invece, si apre a San Cosma e Damiano, realtà di circa 7.000 abitanti, il cui sindaco è lo zio di quello di Formia. Una coincidenza che alimenta sospetti e porta i dem a parlare apertamente di trasformazione della FRZ “da società pubblica a società di famiglia”.
Il metodo, secondo il PD, ricalca copioni già visti: niente piano industriale, assenza di programmazione e zero confronto con i consigli comunali. La stessa gestione si era vista nella recente trasformazione di FRZ in società multiservizi. Un passaggio approvato in consiglio con appena 13 voti favorevoli – il minimo dall’inizio della consiliatura – e con diversi consiglieri di maggioranza che hanno lasciato l’aula al momento del dibattito.
“Non si può continuare a gestire una società pubblica così” attaccano i democratici. La denuncia è chiara: FRZ rischia di diventare un carrozzone o, peggio, una scatola opaca dove far confluire decisioni improvvisate e logiche personali.
Il monito finale non lascia spazio a interpretazioni: “FRZ deve restare una vera società pubblica, utile per il territorio. Non può essere piegata a interessi privati o trasformata in un affare della famiglia Taddeo”.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione