Question time importante e atteso ieri nel Consiglio comunale di Latina sul progetto per la realizzazione di un impianto BESS (Battery Energy Storage System), il più grande in Europa, che dovrebbe sorgere sul territorio comunale. Al centro della discussione l’interrogazione presentata dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Maria Grazia Ciolfi, che ha sollevato pesanti dubbi sulla correttezza dell’iter autorizzativo.
Durante il suo intervento, Ciolfi ha denunciato l’assenza di un processo partecipativo e di una consultazione pubblica obbligatoria. «Un progetto di questa scala – ha dichiarato – non ha analoghi né in Italia né in Europa. Non può essere trattato alla stregua di impianti infinitamente più piccoli. È stato un errore grossolano non assoggettare il progetto alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)». La consigliera ha chiesto se il Comune di Latina non ritenga opportuno procedere ora in autotutela per avviare una VIA, ritenendo l’iter seguito finora lacunoso e privo delle necessarie garanzie per il territorio e i cittadini. «Siamo a favore della transizione energetica – ha precisato – e siamo orgogliosi che Latina possa ospitare il più grande impianto BESS d’Europa. Ma proprio per questo, pretendiamo un iter trasparente, sicuro, condiviso. Anche il M5S nazionale si è mosso con un’interrogazione parlamentare, chiedendo chiarimenti sull’esclusione dalla VIA e sull’eventuale rispetto della normativa Seveso». A rispondere è stato l’assessore all’Urbanistica Muzio, che ha ricostruito il percorso tecnico-normativo seguito per il progetto. Muzio ha spiegato che la realizzazione dell’impianto non comporta aumenti di ingombro e non richiede varianti agli strumenti urbanistici vigenti. È stato seguito l’iter previsto dalla Procedura Abilitativa Semplificata (PAS), che prevede tempi rapidi e non include l’assoggettabilità automatica a VIA. I pareri tecnici, ha aggiunto l’assessore, sono stati acquisiti prima della conferenza dei servizi, tenutasi il 12 giugno, e tra questi figura anche quello del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), rilasciato il 9 maggio alla società Sogin, che ha dato il nulla osta alla realizzazione, subordinandolo al rispetto delle norme sulla sicurezza nucleare. Muzio ha inoltre chiarito che non vi è alcuna correlazione tra l’impianto BESS e altre vicende urbanistiche locali, come il mancato rifacimento del ponte Mascarello o l’assenza di Foceverde dal piano regionale dei porti. “La vocazione turistica della Marina non è stata modificata – ha affermato – e il progetto non rappresenta una trasformazione in vocazione industriale ed energetica del territorio”. Sul fronte delle compensazioni, l’assessore ha precisato che le interlocuzioni tra il sindaco e Sogin sono in corso, ma che tali misure potranno essere richieste solo nella fase successiva alla chiusura dell’iter autorizzativo, in modo da non condizionare la procedura tecnica. «Il programma di opere compensative è stato già richiesto come condizione propedeutica all’avvio dei lavori, - ha detto Muzio - che dovranno cominciare entro un anno dalla conclusione del procedimento, pena la decadenza della PAS». Nel suo intervento, Muzio ha anche sottolineato l’importanza strategica degli impianti BESS a livello nazionale: «Attualmente in Italia sono operativi nove impianti, altri tre sono in costruzione e ben 65 sono in fase progettuale, 32 dei quali hanno già avviato l’iter autorizzativo. Latina è stata scelta perché il progetto si inserisce in un disegno più ampio della transizione energetica europea». La consigliera Ciolfi si è dichiarata insoddisfatta delle risposte ricevute: «Molte delle domande poste avrebbero richiesto una risposta diretta della sindaca – ha spiegato – a partire da quella fondamentale: era a conoscenza del progetto prima della conferenza dei servizi? E se sì, perché non ha informato i cittadini? Com’è possibile che Sogin possa avviare un progetto del genere senza prima consultare l’amministrazione comunale e, soprattutto, la città?». La questione resta aperta, e promette nuovi sviluppi nelle prossime settimane, anche a fronte dell’interrogazione parlamentare presentata, soprattutto sul fronte delle opere compensative e della trasparenza dell’iter amministrativo.