Un’interrogazione con carattere d’urgenza al Ministro della Pubblica Istruzione è stata presentata dal senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, sollevando la questione della gestione dei ruoli dirigenziali all’interno dell’Ufficio scolastico regionale (USR) del Lazio. La richiesta di chiarimenti arriva a seguito della recente ordinanza n. 24653 del 5 settembre scorso della Corte Suprema di Cassazione, Sezione Lavoro, che ha definito con chiarezza i confini tra la dirigenza scolastica e quella amministrativa, evidenziando le disuguaglianze nella gestione dei ruoli all’interno delle pubbliche amministrazioni.
La sentenza della Suprema Corte ha ribadito che i dirigenti scolastici, disciplinati dall’articolo 25 del Testo Unico sul Pubblico Impiego (dlgs 165/2001), svolgono funzioni nettamente distinte da quelle dei dirigenti amministrativi, previsti dall’articolo 23 del medesimo decreto. La distinzione riguarda non solo le responsabilità e la struttura organizzativa, ma anche le modalità di reclutamento. Nonostante ciò, Fazzone segnala che l’USR Lazio, guidato da un dirigente scolastico, risulta composto da tre dirigenti scolastici che ricoprono ruoli amministrativi, una situazione che, secondo il senatore, contrasterebbe con le norme previste dagli articoli 19, commi 5-bis e 6, del decreto legislativo.
Il comma 5-bis prevede che incarichi dirigenziali possano essere conferiti a dirigenti privati o provenienti da altre amministrazioni solo in assenza di personale interno con professionalità adeguata. Il comma 6 consente incarichi a personale non dirigenziale con esperienza pregressa e competenze specifiche nel settore, ma non prevede l’uso esclusivo di dirigenti scolastici per compiti amministrativi. Fazzone rileva inoltre che, già nella nomina del Direttore generale dell’USR Lazio, si era ricorso a un dirigente scolastico nonostante vi fossero candidature da parte di dirigenti amministrativi di ruolo, creando una situazione di gestione quasi esclusivamente interna al mondo scolastico.
“Non si comprende – scrive il senatore – come sia possibile che un Ufficio scolastico regionale possa avere tre dirigenti su cinque provenienti dal corpo scolastico, a fronte della necessità di competenze specifiche per la gestione amministrativa. Uno dei dirigenti è stato addirittura assunto ai sensi del comma 6, mentre la recente sentenza della Cassazione indica chiaramente che tali incarichi dovrebbero essere affidati a funzionari specializzati o dirigenti provenienti da altre amministrazioni”.
L’interrogazione di Fazzone mira dunque a ottenere dal Ministro chiarimenti sulle procedure adottate nell’USR Lazio e a sollecitare eventuali iniziative volte a rivedere la situazione, definita dal senatore come una forma di autogestione interna al personale scolastico. L’obiettivo è garantire che le nomine rispettino pienamente le indicazioni della Suprema Corte e assicurino una gestione amministrativa efficiente e conforme alle norme vigenti.
L’attenzione sollevata dal senatore mette in evidenza la necessità di un equilibrio tra competenze scolastiche e amministrative nella gestione degli uffici regionali, ribadendo l’importanza della trasparenza e della correttezza nei processi di selezione e conferimento degli incarichi dirigenziali. La risposta del Ministero, attesa nelle prossime settimane, potrebbe aprire un dibattito più ampio sul modello di governance degli uffici scolastici regionali, con possibili ricadute su altre regioni italiane.