L'intervista
29.10.2025 - 12:00
Emanuela Zappone
Presidente Zappone, dopo un anno da Commissario straordinario del Parco Nazionale del Circeo è arrivata la nomina a presidente. In questi mesi quali sono state le priorità?
"Le mie priorità si sono concentrate su tre ambiti principali. Intanto, la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico, con interventi mirati alla conservazione degli habitat e delle specie protette, senza mai perdere di vista l’equilibrio tra attività umane e biodiversità. Inoltre, la gestione partecipata e il coinvolgimento delle comunità locali, promuovendo dialogo con i Comuni, gli operatori turistici, le aziende che gravitano attorno all’area del Parco, le associazioni del territorio e le Pro-loco di Sabaudia e San Felice Circeo per sviluppare strategie sostenibili e condivise. Infine, l’efficienza organizzativa e amministrativa, con l’implementazione di strumenti di gestione più moderni e trasparenti, utili sia alla programmazione delle attività sia alla comunicazione con cittadini e visitatori. Sono convinta che questi interventi abbiano posto le basi per un Parco più vivibile, sostenibile e vicino ai bisogni della comunità".
Il Parco del Circeo è una delle aree naturali più antiche e importanti del Lazio, con un patrimonio ambientale unico. Quali azioni concrete state portando avanti per tutelare la biodiversità e contrastare le pressioni dovute all’urbanizzazione e ai cambiamenti climatici?
"La tutela della biodiversità e la protezione del nostro patrimonio naturale sono al centro del nostro impegno quotidiano. Stiamo promuovendo interventi mirati per il ripristino degli habitat naturali, il monitoraggio delle specie protette e la prevenzione di fenomeni di erosione o degrado dei suoli. Al tempo stesso, siamo impegnati in progetti di gestione sostenibile del territorio, collaborando con le comunità locali per ridurre l’impatto dell’urbanizzazione e sviluppare pratiche compatibili con la conservazione. Sottolineo anche che per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici, stiamo implementando strategie di adattamento e resilienza ambientale, come la gestione integrata delle risorse idriche, la tutela delle foreste e la valorizzazione delle aree umide, cruciali per assorbire CO₂ e proteggere la fauna. L’obiettivo è garantire che il Parco del Circeo rimanga un modello di equilibrio tra natura, comunità e sviluppo sostenibile".
La sfida del futuro è quella di conciliare tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Come immagina un “Parco del Circeo del futuro”, capace di accogliere i visitatori senza compromettere l’equilibrio naturale?
"Immagino un Parco del Circeo che sia modello di equilibrio tra natura e persone, in cui l’essere umano non sia visto come antagonista o nemico della natura ma il suo essenziale alleato, il custode di questo patrimonio. Vogliamo sviluppare sempre più infrastrutture e servizi per i visitatori che siano sostenibili e a basso impatto ambientale, come percorsi didattici, aree di osservazione e attività guidate che favoriscano la conoscenza della biodiversità senza disturbare gli ecosistemi, ma anche l’attività sportiva, che è un altro eccezionale elemento per vivere il Parco in maniera equilibrata. Allo stesso tempo, il nostro obiettivo è proteggere e valorizzare gli habitat naturali, con progetti di conservazione mirati e strategie di gestione responsabile del territorio. In questo modo, il Parco del futuro potrà essere un luogo dove i cittadini e i turisti possano godere della bellezza unica del Circeo, imparare a rispettare la natura e contribuire, con comportamenti consapevoli, alla sua tutela".
Il rapporto con i Comuni e le comunità locali è fondamentale per la gestione del Parco. Quali iniziative state adottando per rafforzare la collaborazione con gli enti territoriali e coinvolgere maggiormente i cittadini nella tutela del territorio?
"Questo rapporto è centrale, perché la tutela del patrimonio naturale non può prescindere dalla partecipazione e dal coinvolgimento di chi vive e lavora sul territorio. Nei mesi trascorsi abbiamo posto particolare attenzione a rafforzare il dialogo con gli enti locali, attraverso tavoli di confronto periodici con i sindaci, le amministrazioni comunali e le associazioni di categoria, per coordinare le azioni di conservazione e pianificazione territoriale. Parallelamente, stiamo sviluppando iniziative di partecipazione diretta dei cittadini, come programmi di volontariato ambientale, laboratori didattici nelle scuole e campagne di sensibilizzazione sulle buone pratiche di tutela della biodiversità e di gestione sostenibile delle risorse naturali. Questi progetti mirano a creare una cultura condivisa della responsabilità verso il Parco, trasformando i residenti in veri e propri custodi del territorio, cercando di integrare il punto di vista della comunità nelle decisioni strategiche del Parco”.
In un’area come quella del Circeo, lo sviluppo economico – penso ad esempio all’agricoltura, al turismo e alla nautica – deve convivere con la conservazione ambientale. Come si riesce a trovare un equilibrio tra queste due esigenze?
"Questa e è una delle sfide più importanti per un’area come il Parco Nazionale del Circeo. Crediamo fermamente che tutela della natura e crescita sostenibile possano e debbano convivere, ma richiedono una pianificazione attenta e condivisa. Nel settore agricolo, ad esempio, promuoviamo pratiche rispettose dell’ambiente, come l’agricoltura biologica e la gestione sostenibile dei terreni, valorizzando prodotti locali che possano rappresentare un motore economico compatibile con la conservazione degli habitat naturali. Per quanto riguarda il turismo, lavoriamo a strategie che favoriscano esperienze responsabili e a basso impatto, come percorsi naturalistici guidati, attività didattiche e promozione della fruizione consapevole del Parco e il marchio di qualità ambientale del Parco. L’obiettivo è permettere ai visitatori di godere della bellezza del Circeo senza compromettere la biodiversità. Anche la nautica e le attività legate al mare sono gestite attraverso regole precise e controlli, per ridurre l’impatto su dune, zone umide e specie protette, conciliando l’attività economica con la salvaguardia degli ecosistemi.E’ un percorso che rende possibile valorizzare le risorse del Parco senza compromettere la sua integrità e la sua bellezza unica, che vogliamo realizzare anche grazie al supporto del ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, e dell’ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ma anche del sottosegretario Claudio Barbaro e dalla stessa Regione Lazio, con il presidente Rocca e l’assessore Giancarlo Righini. E sul campo contiamo sul supporto e l’affiancamento del Reparto Carabinieri Parco Nazionale del Circeo e del Reparto Carabinieri Biodiversità di Fogliano. Tutte istituzioni che voglio ringraziare per la grande attenzione che dedicano al nostro Parco”.
Lei ha una lunga esperienza amministrativa sul territorio, anche a livello comunale. In che modo questo percorso personale la aiuta oggi nel ruolo di Commissario e, oggi, di Presidente del Parco?
"Il mio percorso amministrativo, maturato negli anni a livello comunale e territoriale, rappresenta oggi un punto di forza importante. Grazie a questa esperienza, conosco profondamente le dinamiche locali, le esigenze delle comunità e le sfide quotidiane che gli enti territoriali affrontano, elementi fondamentali per costruire una gestione efficace e condivisa del Parco. Questo background mi permette di dialogare con i Comuni, le associazioni e gli operatori economici in modo costruttivo, comprendendo le priorità locali e traducendole in strategie compatibili con la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile. Inoltre, mi ha insegnato a gestire procedimenti complessi, a coordinare risorse e persone e a prendere decisioni ponderate anche in contesti delicati, competenze essenziali per amministrare un territorio così ricco e complesso come quello del Circeo. Questo mi consente anche di coniugare efficacemente la visione strategica del Parco con le esigenze concrete di chi vive e lavora in questo straordinario ambiente naturale, garantendo decisioni sostenibili e condivise".
Guardando ai prossimi anni, quali sono i tre obiettivi principali che si è posta per il Parco Nazionale del Circeo e che risultati spera di poter consegnare al termine del suo mandato?
"Sono essenzialmente tre gli obiettivi per cercare di raggiungere risultati concreti e duraturi. Il primo obiettivo riguarda la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e della biodiversità. Vogliamo rafforzare i progetti di conservazione degli habitat e delle specie protette, implementare sistemi di monitoraggio più avanzati e promuovere iniziative di educazione ambientale che coinvolgano cittadini e visitatori. L’idea è garantire che il Parco rimanga un modello di equilibrio ecologico, capace di resistere ai cambiamenti climatici. Il secondo obiettivo è la gestione sostenibile del territorio e delle attività economiche compatibili, come agricoltura, turismo e nautica. Vogliamo sviluppare, anche con lo strumento della Carta Europea del Turismo Sostenibile, strategie che favoriscano uno sviluppo economico rispettoso della natura, creando percorsi di collaborazione con operatori e comunità locali, promuovendo pratiche virtuose e strumenti innovativi che permettano di conciliare tutela ambientale e crescita responsabile. Il terzo obiettivo riguarda la governance e la partecipazione, cioè rafforzare il dialogo con i Comuni, le associazioni, le scuole e i cittadini. Puntiamo a rendere il Parco più trasparente, inclusivo e collaborativo, utilizzando strumenti digitali e iniziative partecipative che permettano a tutti di sentirsi parte attiva nella tutela del territorio. E' così che il Parco Nazionale del Circeo sarà non solo un ecosistema protetto e rigoglioso, ma anche un esempio di sviluppo sostenibile, innovazione gestionale e partecipazione della comunità, pronto ad affrontare le sfide future e a trasmettere alle generazioni successive il valore del nostro patrimonio naturale unico".
Il Parco è anche un luogo di ricerca e di educazione ambientale. Quali progetti in questo campo ritiene più importanti e come possono contribuire a diffondere una maggiore consapevolezza ecologica tra i cittadini e le scuole?
"Ricerca scientifica ed educazione ambientale ritengo siano fondamentali per trasmettere alle nuove generazioni e ai cittadini l’importanza della tutela della biodiversità e della sostenibilità. Anche perché l’Ente Parco Nazionale del Circeo è anche il soggetto gestore della Riserva della Biosfera “Circeo”, riconosciuta dall’UNESCO nell’ambito del programma MAB (Man and the Biosphere). Questo riconoscimento è stato ufficializzato nel 1977, rendendo quella del Circeo una delle prime Riserve della Biosfera italiane, e promuove un modello di sviluppo sostenibile in cui la tutela dell’ambiente si integra con la presenza dell’uomo, valorizzando la ricerca scientifica, l’educazione ambientale e la collaborazione tra comunità locali, istituzioni e mondo accademico. Tra i progetti più rilevanti, stiamo sviluppando iniziative di mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso la tutela e conservazione dei laghi, della duna costiera e dei fondali antistanti la costa, il potenziamento della rete antincendio, la realizzazione di piste ciclabili per una mobilità meno inquinante, il monitoraggio della fauna e della flora, studi sugli habitat naturali e ricerche che interessano il territorio. Questi dati scientifici non restano confinati agli ambiti accademici, ma vengono integrati in percorsi educativi e laboratori didattici, rivolti alle scuole e alle comunità locali. Inoltre, stiamo già promuovendo programmi di citizen science, in cui cittadini e studenti partecipano attivamente alla raccolta di dati, al monitoraggio degli ecosistemi e alla segnalazione di fenomeni rilevanti per la conservazione. Questo approccio non solo aumenta le conoscenze scientifiche del Parco, ma crea un legame diretto tra persone e ambiente, sviluppando senso di responsabilità e consapevolezza ecologica. Infine, organizziamo corsi, workshop e visite guidate per sensibilizzare il pubblico sui temi della biodiversità, dell’uso sostenibile delle risorse e dell’impatto dei comportamenti quotidiani sull’ambiente".
Infine, una domanda politica. In caso di sospensione o dimissioni da parte del consigliere regionale indagato, Enrico Tiero, lei sarebbe la prima dei non eletti. Accetterebbe l’eventuale nomina come surroga o resterebbe alla guida del Parco?
"Il mio impegno attuale è concentrato sulla tutela e sulla gestione del Parco Nazionale del Circeo. Per quanto riguarda eventuali sviluppi politici, ritengo che ogni decisione debba essere ponderata con grande responsabilità. In questo momento ritengo sia inopportuno fare qualsiasi valutazione, anche per una questione di rispetto di quanti sono coinvolti nella vicenda. Eventuali decisioni le prenderò nel momento dovuto, ma ad oggi ogni valutazione mi sembra prematura”.
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