Cerca

Il fatto

Caso Tiero, Rocca in Consiglio: "La Regione non è coinvolta"

Il presidente interviene in Consiglio regionale: «Vicenda eticamente disdicevole, ma l’ente è estraneo»

West Nile, Rocca: "Pronto un milione di euro per i comuni per le disinfestazioni"

«Questa è una vicenda eticamente disdicevole a prescindere dalla rilevanza penale». Francesco Rocca ieri ha parlato nell’aula del Consiglio regionale del caso Tiero. La seduta è stata sostanzialmente monotematica, col presidente che non si è sottratto, pur ricevendo alla fine critiche dall’opposizione, insoddisfatta delle risposte ricevute. Ma il presidente della Regione ha messo in chiaro un punto fondamentale, ossia che le vicende di Tiero non hanno coinvolto provvedimenti della Regione Lazio, «a dimostrazione della bontà e regolarità di tutti i procedimenti amministrativi della nostra regione».

Il dibattito era stato richiesto dall’opposizione e il presidente del Consiglio Antonello Aurigemma ha messo all’ordine del giorno l’argomento, con la presenza ieri del presidente Rocca. Con lui, in aula, quasi tutti i componenti della giunta. È stato solo il Governatore a parlare per la maggioranza, mentre dall’opposizione si sono alternati capigruppo e consiglieri. Un dibattito comunque misurato nei toni e negli argomenti.

I consiglieri del centrosinistra, in particolare i capigruppo Ciarla, Tidei, Marotta, Zuccalà, D’Amato, hanno chiesto il motivo per cui Enrico Tiero non s’è dimesso almeno da presidente della commissione Attività produttive. «Ha annunciato la sospensione dal partito ma non le dimissioni da presidente di commissione. Ci sembra una vera e propria mancanza di senso delle istituzioni. Ha voluto salvaguardare più il partito che la Regione». In generale i consiglieri dell’opposizione hanno mostrato pacatezza. «Speriamo che Tiero possa dimostrare la propria estraneità alle accuse, ma qui ci preme il ruolo della Regione e del Consiglio regionale».
Tra i vari interventi, uno ha indispettito il presidente Rocca. È stato quello del capogruppo dem Mario Ciarla che ha fatto riferimento a una sorta di “natura del centrodestra nella gestione del potere” sottolineando come tempeste giudiziarie abbiano colpito anche le precedenti amministrazioni regionali di Francesco Storace e Renata Polverini. «Questi ultimi passaggi su una natura del centrodestra romano e regionale li trovo assolutamente intollerabili e proprio figli di quella capacità tutta del partito democratico di esercitare una doppia morale» ha replicato Francesco Rocca.
«Sulla vicenda che riguarda il consigliere Enrico Tiero, vorrei essere molto chiaro. Quello che alcuni hanno definito “sistema Tiero” va valutato nella sua effettiva natura giuridica, che – lo ricordo – deve ancora essere accertata. Si tratta, secondo l’ipotesi accusatoria, non di un singolo atto amministrativo irregolare, ma dell’eventuale asservimento della funzione pubblica a favore di un soggetto esterno. È un crinale molto delicato, che spetta alla magistratura chiarire. Mi auguro umanamente che le accuse non vengano confermate. Ribadisco di avere piena fiducia nel lavoro dei giudici. Tuttavia, da qui a parlare di un “sistema” radicato nella pubblica amministrazione regionale, onestamente non vedo alcun elemento che lo giustifichi. L’attività di un consigliere regionale, quando chiede informazioni su una gara o su un procedimento amministrativo che riguarda il proprio territorio, rientra pienamente nell’esercizio legittimo del mandato politico e nell’interesse dei cittadini. Sarà la magistratura a stabilire se, nel caso specifico, ci sia stato un uso distorto di tale funzione».

«In quest’Aula si è parlato molto di ciò che è stato fatto e di ciò che non è stato fatto, e spesso si fa riferimento all’ “eredità Zingaretti”. Quando utilizzo questa espressione, non lo faccio certo in modo polemico, ma per constatare che il mio governo regionale ha dovuto affrontare una serie di difficoltà e ritardi che vengono da lontano.

In dieci anni non si è riusciti a trasformare davvero questa Regione, e oggi noi stiamo lavorando per colmare quei vuoti. Mi sarei aspettato dall’opposizione lo stesso spirito di responsabilità che io stesso ho mantenuto, evitando di aprire polemiche pur avendo ereditato situazioni molto complesse. Penso, ad esempio, al progetto della ZLS: avete impiegato tre anni e speso centinaia di migliaia di euro per una bozza di progetto che non andava bene ai territori, mentre noi in soli sei mesi siamo riusciti a chiudere un’ipotesi concreta, che presto avrà una risposta definitiva.

Oppure alla vicenda della qualità dell’aria: abbiamo trovato una delibera che penalizzava i cittadini più fragili, impedendo a chi non poteva permettersi un’auto nuova di circolare. Noi abbiamo rimediato con equilibrio, dialogando con Roma Capitale e trovando una soluzione sostenibile e socialmente equa. E ancora, sul fronte dei trasporti, abbiamo ereditato una situazione critica, con una società che aveva presentato una fideiussione falsa per forniture di treni.

Ora sarà la magistratura a chiarire le responsabilità, ma resta il fatto che i cittadini non hanno visto i risultati di quegli investimenti. Insomma, quando rivendico ciò che questa Giunta ha fatto, non lo faccio per spirito di contrapposizione, ma per evidenziare che stiamo affrontando e risolvendo problemi che altri hanno lasciato irrisolti. È un lavoro complesso, ma necessario, che stiamo portando avanti con serietà e con il solo obiettivo di migliorare la vita dei cittadini del Lazio», ha concluso il presidente Rocca.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione