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Azienda Speciale, sì al nuovo statuto

Il sindaco Giannetti: «Cambio di passo e punto di rottura col passato. Avevo richiesto il contributo di tutte le forze politiche e il mio appello è stato accolto»

Azienda Speciale, sì al nuovo statuto

Approvate all’unanimità le modifiche e le integrazioni allo statuto dell’Azienda Speciale di Terracina. Il via libera nella seduta del Consiglio comunale di ieri, seconda dedicata interamente all’ente strumentale del Comune. Lo statuto, in vigore dal 2009, era stato ritoccato in alcune sue parti nel corso degli anni ma mai in quelle indirizzate a una gestione collegiale, ed esclusiva, della partecipata per i servizi sociali da parte del Comune. 

Dopo mesi di lavoro in commissione e lo scontro tra maggioranza e opposizione, si è arrivati alla quadratura del cerchio con l’unanimità arrivata davanti alla consapevolezza che il modello attuale non era più sostenibile a livello economico e per i servizi resi.

«Con questo statuto si registra un deciso cambio di passo e un punto di rottura con il passato. Si va ad aggiungere un tassello importante al lavoro che stiamo portando avanti - ha spiegato il sindaco Francesco Giannetti al termine dell’assise - Da subito avevo auspicato e richiesto il coinvolgimento e il contributo di tutte le forze politiche in questo percorso e sono davvero soddisfatto perché il mio appello è stato accolto e condiviso, come riconosciuto in aula. Per questo voglio ringraziare l’intero Consiglio comunale come anche i nostri uffici che hanno dato un contributo determinante nell’elaborare un testo che superasse le criticità di un confronto anche serrato ma sempre propositivo». 

Il primo cittadino ha poi aggiunto che adesso si apre una fase nuova «all’insegna della trasparenza perché con questo statuto il Consiglio comunale di Terracina recupera il proprio ruolo di verifica e di stimolo alla governance dell’Azienda Speciale. La missione della partecipata del Comune è di straordinaria importanza, considerato che si occupa dei più fragili. Per questo è e resta necessario un percorso di condivisione che deve vedere tutti impegnati, indipendentemente dalle posizioni. Un lavoro - ha concluso Giannetti - che non è ancora terminato perché alcuni aspetti andranno verificati, e nel caso modificati, ma è questa la strada giusta»

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