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Il caso

Trasparenza, scontro in commissione sul concorso per l'Avvocatura

La maggioranza abbandona, seduta interrotta per assenza di numero legale. L’opposizione insorge

Allarme del Codacons: Comune di Latina a un passo dal dissesto

La commissione Trasparenza del Comune di Latina torna al centro del dibattito politico cittadino dopo una seduta ad alta tensione, segnata dall’uscita dall’aula dei commissari di maggioranza e dal conseguente venir meno del numero legale. Al centro dello scontro, la procedura concorsuale per l’assunzione del dirigente dell’Avvocatura comunale, tema su cui nelle scorse settimane erano emerse segnalazioni della Cisl Fp e quesiti da parte dell’opposizione.


Secondo quanto esposto dagli uffici durante la seduta, il procedimento risulta pienamente legittimo: la dirigente responsabile ha chiarito che l’iter rispetta il bando e le linee guida della Funzione Pubblica, e che l’errore materiale rilevato nella prima determina non incide sui requisiti né rende necessario un atto di autotutela. Ma per la maggioranza, con la fase di valutazione e la nomina della commissione esaminatrice ancora aperte, proseguire il dibattito avrebbe potuto configurare un’interferenza sul concorso in corso.


Da qui la decisione dei consiglieri di centrodestra di abbandonare l’aula, ritenendo “pretestuosa” l’intenzione della presidente Maria Grazia Ciolfi (M5S) di mettere ai voti la possibilità di dare la parola ai rappresentanti della Cisl Fp. «Non ci sottraiamo al confronto – hanno spiegato – ma su una procedura in divenire occorre evitare pressioni improprie. La seduta avrebbe dovuto essere chiusa dopo i chiarimenti tecnici».


Di tutt’altra lettura l’opposizione, che parla di gesto «gravissimo e senza precedenti». I consiglieri di Lbc, Pd, M5S e Per Latina 2032 denunciano «un vero bavaglio», ricordando che la richiesta formale di audizione era stata presentata proprio dalla Cisl Fp. «La maggioranza è scappata – accusano – impedendo la parola a un sindacato e interrompendo un confronto istituzionale necessario. La Trasparenza dovrebbe essere garanzia per tutti, non un luogo in cui chi governa fugge davanti alle domande».
La vicenda assume un peso ulteriore perché il posto di dirigente dell’Avvocatura è vacante dall’inizio dell’amministrazione Celentano e la funzione è attualmente svolta dalla segretaria generale Macrì, scelta contestata anche dall’Ordine degli Avvocati. L’attesa nomina della commissione esaminatrice ha già determinato il rinvio delle prove d’esame.


Ora la commissione dovrà essere riconvocata, ma il clima politico appare più teso che mai. La maggioranza rivendica «rigore e tutela della legalità»; l’opposizione denuncia «chiusura, opacità e mancanza di rispetto istituzionale». L’unica certezza, per ora, è che il concorso continua a dividere profondamente gli schieramenti

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