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L'intervista

Stefanelli: "L’Egato oggi è più forte"

Bilancio di fine mandato del presidente. «Un ente più forte, autorevole e centrale nel governo del servizio idrico.

Stefanelli: "L’Egato oggi è più forte"

Gerardo Stefanelli

Un’assemblea che segna la chiusura di una fase e apre una riflessione sul lavoro svolto. Dopo l’approvazione degli ultimi atti di bilancio, il presidente di Egato 4 traccia un bilancio del proprio mandato, rivendicando il rafforzamento del ruolo dell’Ente nel governo del servizio idrico, il dialogo istituzionale con Regione e Ministeri e la capacità di incidere su tariffe, investimenti e trasparenza a tutela dei cittadini.
 
Presidente, partiamo dall’attualità: cosa è emerso dall’ultima Assemblea dei Sindaci di Egato 4?
«L’Assemblea ha approvato gli ultimi atti amministrativi in termini di rendiconto e bilancio. È stata una seduta significativa, molto probabilmente l’ultima con me alla presidenza, nella quale il clima di piena collaborazione e di unione di intenti mi ha confermato la bontà del percorso realizzato in questi anni».
È già tempo di bilanci anche del suo mandato?
«Non spetta a me farne. Quello che posso dire è che quando ho iniziato questo mandato avevo due obiettivi: rendere l’Ente più vicino ai cittadini e più presente nel dibattito pubblico sul servizio idrico. Oggi Egato 4 ha un peso decisionale che non ha mai avuto nella sua storia. È un dato di fatto, basti pensare a come siamo riusciti a contenere l’aumento tariffario controbattendo punto su punto alle richieste del gestore. Un successo frutto anche della consapevolezza raggiunta dai Sindaci dell’Assemblea a cui va il mio più sentito ringraziamento: il nostro confronto costante ci ha permesso di raggiungere obiettivi significativi».
Quali sono stati i risultati più importanti di questo percorso?
«Al primo posto, le ingenti risorse ottenute per innovare il servizio idrico integrato del nostro territorio. Complessivamente, da Regione, Governo ed Europa parliamo di quasi 92 milioni di euro. In questo Egato 4 ha giocato un ruolo da protagonista, dimostrandosi lungimirante, credibile agli occhi delle istituzioni e impeccabile nell’espletamento delle procedure burocratiche, merito anche della professionalità dell’Ingegner Bernola. Altro risultato, in parte già menzionato ma che non stancherò di ricordare, è quello di aver fatto sapere a tutti che oltre al gestore esiste un ente indipendente che monitora e controlla l’operato del gestore. E quell’ente è l’Egato 4».
Egato 4 esisteva anche prima della sua presidenza però.
«Non lo metto in dubbio, ma c’è stato un cambio di passo e ci tengo ancora una volta a sottolineare che è un merito condiviso. Le faccio un esempio: le due edizioni dell’Osservatorio sui servizi idrici integrati OASII hanno portato Egato 4 su un livello di interlocuzione più alto. Nella prima edizione ci siamo confrontati con tutti gli Ato del Centro-Sud Italia. Nella seconda edizione abbiamo dialogato allo stesso tavolo con Regione e Ministeri. E in entrambe le occasioni è stato Egato 4 a fare da collante istituzionale e da animatore del dibattito pubblico. Ad esempio, di Ato unico regionale del Lazio si è parlato per la prima volta ufficialmente nell’ultima edizione OASII, ponendo le basi concrete per la sua attuazione».
Le resta qualche rammarico?
«Più che un rammarico è la consapevolezza di non poter portare avanti proprio il confronto sull’Ato unico regionale. Mi auguro che lo possa continuare a fare l’Egato 4, io magari continuerò a dare il mio contributo in altre vesti. Ora che ci ripenso, però, un rammarico ce l’ho».
Quale?
«L’unico vero rammarico di questo mandato è non essere riuscito a completare l’approvazione del nuovo Statuto. Era uno strumento importante per rendere Egato 4 ancora più solido dal punto di vista istituzionale e influente. Ma non è detta l’ultima parola». 

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