Il punto
28.12.2025 - 10:00
Si apre un fine d’anno complicato sotto il segno di Abc, l’azienda speciale che gestisce il servizio rifiuti nel capoluogo pontino. A pochi giorni dalla fine del 2025 la situazione rischia di trasformarsi nell’ennesimo corto circuito amministrativo tra la società e il Comune di Latina, con effetti diretti sui servizi di pulizia straordinaria annunciati e mai realmente partiti.
Il nodo dei bilanci
Il nodo centrale resta quello dei bilanci. Di questi tempi avrebbe già dovuto essere approvato il bilancio preventivo triennale 2025-2026-2027, atto indispensabile per consentire ad Abc di operare, programmare le attività e soprattutto attivare assunzioni a tempo determinato e servizi straordinari concordati appena un mese fa. Ad oggi, però, i tempi non ci sono. E non è stato approvato neppure l’unico documento che avrebbe potuto chiudere l’anno: il bilancio consolidato 2024, inizialmente respinto dal Consiglio comunale e successivamente riformulato dall’azienda, ma mai transitato né in commissione né in aula. Il paradosso è evidente: una società che vede bloccati i propri bilanci perché l’ente controllante, di fatto, non li approva e non li autorizza a poter assumere. Una situazione di stallo che l’amministrazione sembra limitarsi a far trascinare, senza governarne gli effetti.
Solo il 18 dicembre Abc ha trasmesso ufficialmente al Comune sia il consolidato 2024 sia il preventivo triennale 2025-2026-2027. Atti che, per legge e per funzionalità, dovrebbero essere approvati entro la fine dell’anno. In caso contrario, si aprirebbe una fase di forte criticità: fino al 2023 l’azienda ha operato con il budget triennale del 2022, oggi invece rischia di ritrovarsi senza alcun riferimento programmatorio. Eppure, sul piano politico, gli impegni erano stati presi.
Servizi di pulizia straordinari congelati
Il sindaco e il suo staff avevano rassicurato i sindacati sull’approvazione e sull’avvio dei lavori straordinari di pulizia, concordati in una riunione specifica e ribaditi anche durante l’incontro di auguri ai dipendenti di Abc. Resta però da chiarire come ciò possa avvenire, alla luce dello stallo amministrativo ancora in corso. Il cortocircuito nasce perché gli uffici comunali non intendono assumersi responsabilità, richiamando le risultanze della due diligence che ha evidenziato un incremento significativo della spesa per il personale, legato soprattutto alle progressioni di carriera, e che avrebbe di fatto precluso nuove assunzioni. Oltre alla due diligence del servizio finanziario, c’è stata anche una comunicazione che invitava esplicitamente a non assumere per evitare rilievi della Corte dei Conti. In presenza di queste censure e in assenza di bilanci approvati — che dovrebbero autorizzare formalmente ogni decisione — nessuno si assume la responsabilità di procedere. Eppure con una delibera del Consiglio comunale del 28 ottobre erano stati infatti stanziati 284 mila euro proprio per i servizi straordinari di pulizia. Risorse formalmente disponibili, ma di fatto inutilizzabili perché oltre allo stanziamento, il Comune deve procedere anche all’autorizzazione ad assumere personale. Il risultato è che Abc non può procedere né all’affidamento dei servizi né all’assunzione di personale a tempo determinato.
Il 30 dicembre il Cda
Il prossimo 30 dicembre il Consiglio di amministrazione dell’azienda speciale si riunirà, ma difficilmente verranno prese decisioni operative perché sembra che il Cda non intenda assumersi l’onere di nuove assunzioni né autorizzare spese aggiuntive. Anche l’ipotesi di esternalizzare il servizio di pulizia straordinaria, come paventato da Dario Bellini, viene considerata impraticabile, perché comporterebbe un costo doppio.
Da parte sua, Abc ha parlato in una nota di gestione “corretta e prudente” dei bilanci e del personale, richiamando la condizione di gestione provvisoria dovuta all’assenza di atti di indirizzo del Comune. «Occorre rimarcare l’attuale fase di gestione provvisoria in cui opera l’Azienda - ha spiegato con parole inequivocabili - caratterizzata dall’assenza di atti di indirizzo, in attesa dell’approvazione, da parte del Comune di Latina, degli atti fondamentali previsti dallo Statuto aziendale e dalla normativa vigente. Tale condizione limita in modo significativo la capacità dell’Azienda di programmare e realizzare investimenti e interventi migliorativi, con inevitabili ripercussioni sul servizio di igiene urbana. Intanto il tempo passa, i servizi straordinari non partono, i malumori crescono all’interno del settore Ambiente e la città continua a fare i conti con strade e spazi pubblici sempre più sporchi. Una situazione paradossale, fatta di atti che esistono ma non producono effetti, di bilanci che non passano dalla cruna dell’ago del servizio finanziario, di risorse stanziate ma non spendibili, responsabilità che rimbalzano tra Comune e azienda. E sullo sfondo una tensione politica destinata a salire. Nei prossimi giorni non è escluso che i partiti inizino a prendere posizione in modo più esplicito, a partire da Noi Moderati, la formazione che esprime l’assessore all’Ambiente Franco Addonizio, chiamata ora a difendere l’operato dell’amministrazione o a sollecitare un cambio di passo. Perché, al di là delle carte e dei bilanci, il tema resta uno solo: la pulizia della città. E quella, per ora, continua ad aspettare.
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