Il punto
30.12.2025 - 11:03
Le buche, le transenne e i cantieri aperti che da mesi segnano le strade di Terracina non sono più soltanto un problema di manutenzione. Secondo Massimo D’Ambrosio, rappresentano piuttosto il simbolo di una città bloccata e di un’Amministrazione comunale incapace di dare una direzione chiara.
Per Noi Moderati Terracina vive da tre anni in uno stato di stallo amministrativo, fatto di annunci, rinvii continui ed emergenze diventate ormai normalità. Una situazione che, denunciano dal gruppo politico, racconta l’assenza di una guida politica in grado di programmare e governare i processi.
«Non siamo davanti a un problema tecnico, ma a un problema politico – afferma D’Ambrosio –. Un’Amministrazione forte programma, controlla e interviene. Qui invece si rincorrono le criticità senza mai risolverle, scaricando responsabilità e rifugiandosi dietro giustificazioni sempre uguali».
Secondo il coordinatore comunale di Noi Moderati, la scelta di transennare le strade anziché intervenire con soluzioni strutturali è la fotografia di una gestione “debole politicamente e improduttiva dal punto di vista amministrativo”. Una gestione che, sottolinea, non solo mette a rischio la sicurezza dei cittadini, ma danneggia anche l’immagine e l’economia della città.
«Terracina non può permettersi di restare ferma mentre altre città corrono – prosegue –. Servono scelte concrete, non slogan. Servono atti amministrativi, non narrazioni autocelebrative». Un passaggio centrale riguarda il turismo: «L’accoglienza non inizia in spiaggia, ma sulle strade che portano in città. Oggi, troppo spesso, chi arriva trova buche, transenne e cantieri infiniti, con un effetto scoraggiante per visitatori e attività economiche locali».
Dopo tre anni, conclude D’Ambrosio, i cittadini hanno il diritto di chiedere conto dei risultati che “purtroppo non si vedono”. Noi Moderati chiede trasparenza su fondi, appalti, controlli e tempi degli interventi, ma soprattutto invoca un cambio di passo politico. «Una città che resta immobile così a lungo – conclude – non è vittima del caso, ma di una guida che ha dimostrato di non essere all’altezza delle sfide che Terracina merita di affrontare».
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