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Polemiche sulla nomina del direttore del Parco degli Aurunci, critiche di Legambiente

I circoli di M.S.Biagio e Fondi dubitano sui criteri: "No a vecchie logiche di tipo politico"

Polemiche sulla nomina del direttore del Parco degli Aurunci, critiche di Legambiente

Anche Legambiente esprime perplessità sui criteri per la scelta dei candidati alla direzione del Parco naturale regionale dei Monti Aurunci. I circoli "Serra Andresone" di Monte San Biagio e "La ginestra" di Fondi criticano una logica per così dire politica, preferendo invece una scelta dettata da competenze ed esperienze sul campo. "In questi giorni - fanno sapere le responsabili dei circoli Paola Marcoccia e Angela Iannone - è oggetto di discussione la nomina del direttore del Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci e sono state già diverse le reazioni suscitate dalla terna dei candidati individuati tra i soggetti iscritti in un elenco regionale.  A prescindere dalla regolarità in termini procedurali, esprimiamo la nostra contrarietà quando la scelta dei nomi dei candidati è evidente frutto di logiche politiche che non hanno nulla a che vedere con la tutela delle aree protette. Come accaduto in passato si preferisce dare sempre troppo spazio per la politica e poco per gli esperti del settore". I nomi dei papabili direttori, proposti al governatore del Lazio Nicola Zingaretti, sono tre: Giorgio De Marchis, già consigliere comunale del Pd a Latina, Gaetano Visca, di Fondi, e il formiano Oreste Luongo.

"In un momento così difficile per i parchi naturali - prosegue la nota - è necessario rivedere il procedimento di nomina dei direttori dei parchi attraverso un bando pubblico che preveda dei requisiti specifici e non più, quindi, attraverso l'albo che può definirsi ormai "anacronistico". Siamo infatti convinti che il direttore dei parchi regionali resti la figura fondamentale nella loro gestione e che debbano essere valorizzati i titoli e le competenze in campo naturalistico-ambientale e gestionale . Proseguire sulla strada che si prospetta è deleterio per tutti coloro che hanno sempre creduto nel ruolo dei parchi e per l'intera collettività".

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