Una proposta che negherebbe la storia frammentando l'identità della città e dividendo la popolazione. Tra le tante obiezioni mosse alla proposta del sindaco di intitolare il parco Arnaldo Mussolini ai giudici Falcone e Borsellino, c'era anche questa. La considerazione di come una lista civica, nata senza un colore politico connotato ma figlia di tante sensibilità, abbia gettato l'amo della polemica rinvangando la storia e le sue ricostruzioni. Ma Coletta nella trasmissione radiofonica di Radio 2 I Provinciali ha messo il freno a mano riportando il dibattito in una inquadratura più razionale. «Nessuno vuole negare la storia ma va collocata con le persone giuste al posto giusto – ha detto il sindaco ai conduttori del programma che racconta la provincia italiana - ha più senso ricordare Valentino Orsolini Cencelli che ha diretto tutte le operazioni della Bonifica ed è il vero fondatore ideale della città piuttosto che il fratello di Arnaldo Mussolini, non c'era alcun intento divisorio dietro la mia proposta». Con lui c'era l'ex assessore Maurizio Guercio che ha sostenuto le ragioni dell'origine della città avallando la proposta di Cencelli il cui nome però il sindaco intendeva destinare ad una struttura come, ad esempio, il Museo della terra pontina. «Resto convinto - spiega oggi il sindaco - che a Falcone e Borsellino, che sono un simbolo e di legalità e di profondo coraggio nella lotta alla mafia, si debba intitolare o il Parco comunale perché così si chiama realmente come da intitolazione del 1943, ultimo atto registrato, oppure un luogo centrale e ugualmente importante della città». Eppure a Latina esiste già un luogo fisico importante dedicato alla memoria dei due giudici, la scuola media di borgo Faiti intitolata con un evento che fu voluto dal commissario Nardone nel 2011. «So bene di questa intitolazione - spiega Coletta - ma vogliamo che sia anche un luogo centrale della città ad assumere questo ricordo, sono nomi che devono unire non dividere e su cui ci confronteremo». A tal proposito l'amministrazione intende una costituire una commissione speciale che si occupi di storia e cultura della città e le coordinate le definisce il sindaco. «Penso a nomi come lo scrittore Antonio Pennacchi, il politico e appassionato di storia Cesare Bruni, Francesco Tetro direttore del Cambellotti e alla presenza nella commissione dell'Archivio di Stato e della casa dell'Architettura. Vogliamo offrire contributi qualificati alla ricostruzione della memoria storica della città lungo tutta la sua giovane vita, non solo il fascismo ma anche il dopoguerra e le fasi successive». Sarà un organo consultivo sulla storia della città, una idea che al sindaco è venuta anche dal plauso ricevuto per questo dibattito da realtà istituzionali locali come quella siciliana. «Teniamo alta l'attenzione sulla politica ma stiamo amministrando e alzando nel contempo troppi coperchi. La città si deve indignare per altre cose e per quello che ha vissuto in passato, per le inchieste che la falcidiano, non per un parco». Tra i progetti in cantiere anche una mostra su Oriolo Frezzotti in collaborazione con il Maxxi e il coinvolgimento delle altre città di fondazione su un progetto più ampio. «Purtroppo è facile strumentalizzare alzando la voce. Io penso che un dibattito vada fatto, ma con serenità e con la reale conoscenza della storia»