Il consigliere comunale di Latina Bene Comune Eugenio Lendaro si è dimesso. E' stato annunciato questa mattina. Lendaro era stato eletto con 218 preferenze nella lista Latina Rinasce, al suo posto entrerà in Consiglio comunale la prima dei non eletti, Gina De Falco.  Lendaro aveva già lasciato la presidenza della commissione Città internazionale e Politiche giovanili sempre per gli impegni di natura professionale che non gli permettevano di essere costantemente presente. Ora lascia lo scranno facendo posto al primo dei non eletti della lista Latina Rinasce. 

«E' stata una decisione lunga e travagliata che ho valutato nel corso degli ultimi mesi. La scelta – spiega Lendaro - nasce dall'impossibilità di seguire in maniera seria e costante l'impegno da consigliere. Già nel mese di aprile ho dato le dimissioni da Presidente della commissione Città Internazionale e Programmazione europea, Politiche giovanili, Università, Innovazione e Ricerca per motivi legati ad un nuovo assetto lavorativo: più precisamente il ricercatore post-dottorale che seguiva tutto il lavoro all'interno del laboratorio che coordino è stato assunto presso una multinazionale e mi sono trovato a dover gestire un carico di lavoro aggiuntivo ai miei impegni didattici e clinici. Da quella data ad oggi ho cercato di riorganizzare la mia attività, ma inutilmente. Mi sono per questo visto costretto, anche per serietà verso l'Amministrazione, a lasciare in maniera definitiva l'incarico di consigliere. E' stato un percorso formativo interessante ed impegnativo – conclude l'ex consigliere - che sicuramente continuerà in futuro con il mio apporto esterno».


«Dispiace perdere un ottimo elemento – commenta il Sindaco Damiano Coletta - ma rispettiamo questa scelta che Eugenio mi ha anticipato diversi mesi fa manifestandomi la sua difficoltà a seguire l'attività consiliare così come avrebbe voluto. Un ulteriore testimonianza della serietà con cui stiamo affrontando questo mandato. Eugenio, e Tassi prima di lui, hanno rinunciato all'incarico nel momento in cui si sono resi conto di non riuscire a conciliare l'attività professionale con gli impegni amministrativi: lo ritengo un gesto di grande rispetto verso i cittadini, a dimostrazione che il loro lavoro non perseguiva obiettivi o interessi personali».