Non si può dire che sia un momento tranquillo in casa Lbc: mentre l'opposizione lavora ai fianchi dello schieramento non perdendo occasione per attacchi mirati sia sulle questioni formali che di sostanza e lamentando un ostruzionismo nell'esercizio delle funzioni politiche da parte della segreteria generale e da parte della presidenza del Consiglio (gli ultimi casi sono legati agli accesso agli atti di Matteo Coluzzi e di Nicoletta Zuliani e alla protesta di Calandrini in capigruppo per il diniego alla riproposizione di una mozione) in seno al movimento ci si muove tra defezioni e burrascose scosse di assestamento. Perché il movimento di Coletta alle spalle non ha solo l'addio di Eugenio Lendaro allo scranno del consiglio e quello di Francesco Giri alla guida della commissione, arrivati a fine estate per l'impossibilità di conciliare gli impegni lavorativi dopo che già le dimissioni di Costanzo avevano assestato il primo colpo tutto politico al fronte monocorde del Bene comune uscito dalle elezioni.
Lo scontro interno
Sullo sfondo c'è stata un'altra dimissione, stavolta solo minacciata e che è stata ricomposta in poco tempo, ma che rappresenta una variabile ad alto rischio nello scacchiere di Lbc. Si tratta di Massimo Di Trento, il presidente della commissione bilancio, figura di equilibrio e rigore all'interno del movimento e fin dall'inizio occhio particolarmente critico sulle mosse interne a tutela dell'autonomia del gruppo consiliare rispetto alla giunta. Anche Di Trento voleva dimettersi dopo un lungo scontro interno il cui nocciolo duro è rappresentato da tre motivazioni: il ruolo da "comparsa" dei consiglieri comunali schiacciati dalla giunta, emersa sin dall'inizio, i rischi dietro l'azienda speciale culminati con le dimissioni di Costanzo e le mancate garanzie sul fronte, discusso da tempo in seno ad una parte del movimento, della segretaria generale Rosa Iovinella.
Del resto ad osservare i movimenti di Trento negli ultimi tempi emergono i segnali di dissidenza critica e da più di qualche segnale.
L'assenza strategica nel giorno di Abc
Uno su tutti la sua assenza il giorno del voto sull'azienda speciale. L'8 agosto sono 17 i sì che sanciscono l'avvio degli atti costitutivi dell'azienda speciale e tra i quattro assenti in aula c'è proprio il consigliere alla guida del bilancio che fa mancare la sua presenza in un giorno determinante dal punto di vista politico ed amministrativa per la squadra civica, che in quel momento avrebbe dovuto serrare tutte le sue fila. Il 12 settembre invece Di Trento, che è anche consigliere provinciale e con la Ciolfi rappresenta il fronte di Coletta in via Costa, si unisce al voto unanime per far passare il bilancio di previsione dell'amministrazione guidata da Eleonora Della Penna. E sempre Di Trento è stato uno di quelli che ha mostrato il suo disappunto nelle prime commissioni della consiliatura quando veniva mandato in prima linea ma senza essere informato di quello che faceva la giunta. Giunta che ha dettato l'agenda al Consiglio sin dall'inizio, con un malumore interno tenuto sotto le ceneri ma pronto a riemergere se non si riequilibreranno i fronti.
Sindaco e movimento
La resa dei conti non sarà l'ultima e a questo si aggiunge l'occhio vigile del movimento Lbc presieduto da Pietro Gava. Ieri sera si è tenuta la riunione degli organismi el movimento, comitato scientifico e consiglio generale, con il sindaco. L'occasione per capire, da parte del fronte politico interno, cosa stia accadendo in maggioranza ma anche per fornire al sindaco una lettura critica sulle attese della città. La macchina non sta girando come dovrebbe, un altro punto da affrontare in fretta e senza pensare che possa bastare un nuovo assessore (già annunciato) per risolverlo.