26.11.2017 - 11:00
Il centrodestra pregusta l'en plein nei tre collegi uninominali come ai bei tempi mentre nel centrosinistra si guarda più ad un paracadute nel listino proporzionale, che però dà più certezze ai piccoli partiti che ai grandi. Infine c'è il Movimento 5 Stelle che è pronto a scompaginare i piani egli altri contendenti puntando sul traino del simbolo e della campagna evergreen anti-politica. Sono questi gli ingredienti che in queste ore insaporiscono uno scenario politico per il resto molto scialbo.
I collegi disegnati dal Viminale sono più o meno quelli attesi, nel Lazio e in provincia di Latina. Quelli dell'uninominale in particolar modo, riportano indietro nel tempo, negli anni dei fasti del centrodestra di Berlusconi-Fini e Casini che in provincia di Latina faceva filotto. Basta ricordare che una volta, nel tentativo di fermare la corazzata centrodestra, l'allora Ulivo presentò un big nazionale nel collegio nord della provincia di Latina: Franco Passuello. Quest'ultimo andò a sfidare Riccardo Ricciuti, più o meno sconosciuto ai più. Era il 2001 e Ricciuti vinse il collegio uninominale con quasi il 52%. Corsi e ricorsi storici, ma anche i sondaggi attuali, giustificano l'ottimismo del centrodestra sul territorio. Una proiezione effettuata da Youtrend dice che i tre collegi uninominali della provincia (2 per la Camera e uno per il Senato) vede in vantaggio il centrodestra ovunque. Al sud con un netto vantaggio, al nord con appena qualche punto su centrosinistra e Movimento 5 Stelle. E' evidente che questo "favore del pronostico" sta influenzando la corsa alla candidatura. Le ambizioni sono tante ma la poltrona dell'uninominale è una. Nel centrodestra non bisogna dimenticare che molto ruota attorno alle elezioni regionali del Lazio: dalla scelta del candidato presidente e del partito che lo avrà in quota, discenderanno tutta una serie di considerazioni che porteranno a suddividere i collegi uninominali nella regione, per Camera e Senato. In terra pontina l'unico che sembra blindato è quello del senatore per Claudio Fazzone. Il collegio della Camera sud potrebbe diventare merce di scambio con Fratelli d'Italia, premiando un esponente nazionale del partito di Giorgia Meloni. Oppure quel posto potrebbe ottenerlo la Lega di Salvini, che proprio nel sud pontino ha il suo uomo di punta del Lazio, Francesco Zicchieri. Fuori gioco a meno di clamorosi colpi di scena, il sindaco di Fondi Salvatore De Meo (il tempo per dimettersi è scaduto). Il coordinatore provinciale Nicola Calandrini punta a sistemarsi nel listino proporzionale che considerata la forza sul territorio di Fdi, potrebbe garantirgli l'ingresso a Montecitorio. Nel nord della provincia anche Alessandro Calvi mira alla candidatura, o alla Camera o alla Regione. Ma per lui potrebbe uscire fuori un listino come per Calandrini, ma nella lista di Forza Italia chiaramente.
Nel centrosinistra le ambizioni maggiori sono quelle del collegio nord della Camera, posto contendibile all'uninominale che potrebbe finire per essere assegnato voto a voto, visto che i sondaggi danno i tre poli vicinissimi. Ed è qui che potrebbe dirottare la propria candidatura il senatore Claudio Moscardelli. La corsa per mantenere lo scranno al Senato è impervia in un confronto testa a testa con Claudio Fazzone, anche se Moscardeli è convinto di poterla spuntare anche nel maggioritario, magari sfruttando le difficoltà di Forza Italia nel nord pontino e l'alleanza con il movimento civico di Latina Bene Comune. Nel Pd, considerato che in tanti collegi dell'uninominale i Dem sono in difficoltà, sarà complicato trovare un posto buono nei listini proporzionali. Nomi alternativi in casa democratica sono quelli di Carla Amici (sarebbe curioso un avvicendamento con la sorella Sesa), Eugenio Saputo.
E i Cinque Stelle? Dei loro parlamentari uscenti, come sappiamo, nessuno sarà ricandidato, essendo tutti usciti dal Movimento. Dunque i meetup dovranno procedere a nuove parlamentarie che chiaramente si svolgeranno online, come accaduto per le regionali. Non si sa ancora la data ma è probabile che la selezione avvenga poco dopo Natale.
Curioso il caso dei partiti più piccoli: quelli in coalizione, se ottengono il quorum, hanno più chance di ottenere parlamentari col sistema proporzionale. In questo senso la partita sul territorio ha chance concrete per Enrico Tiero di Idea o per Federico Fauttilli di Democrazia solidale. Occhio anche ai salviniani, che godono di percentuali di tutto rispetto nel centro Italia dove si trova il collegio proporzionale a cui far riferimento. Il Pd subirà anche il peso della sinistra di Mdp-Possibile e Si che si presenterà ovunque, anche nell'uninominale, per togliere voti ai candidati della coalizione di Renzi. Dal centrodestra e da M5s ringraziano.
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