I 706 ettari delle Salzare sono stati interamente trasferiti dall'Agenzia del Demanio al Comune di Ardea. È questo quanto emerso da un incontro che, lo scorso 6 dicembre, è avvenuto a Roma tra il direttore dell'Agenzia e due suoi collaboratori e il consigliere comunale d'opposizione Edelvais Ludovici, accompagnata da un legale della zona che, insieme a lei, si sta occupando della vicenda. «L'incontro con l'Agenzia del Demanio è stato chiaro ed esaustivo - ha esordito Edelvais Ludovici - e determina una svolta essenziale per il compendio ‘Le Salzare', visto che esprime, in questo momento storico, una presa di posizione amministrativa alquanto consapevole. Una situazione chiara che mette da parte bugie e poca trasparenza: non si può più aspettare poiché si parla della vita sociale di un popolo che risiede su quelle terre abbandonate a se stesse, dove lo sbroglio della matassa spetta solo alla pubblica amministrazione».

Il nodo del passaggio
Durante l'incontro tra Edelvais Ludovici e l'Agenzia del Demanio si è innanzitutto affrontata la questione del decreto di trasferimento al Comune del 21 febbraio 2017: «Il commissario straordinario, il 31 marzo 2017 - ha ricordato il consigliere -, avviò l'iter di regolarizzazione del compendio. Poi la nuova amministrazione comunale, rappresentata dall'assessore all'Urbanistica, durante le commissioni consiliari Controllo e garanzia comunicava ai cittadini che il compendio trasferito non era di 706 ettari circa, ma del 10%; poi, nell'ultima commissione del 9 novembre scorso, è diventato quasi del 20%. È doveroso comunicare a tutti i cittadini che hanno la volontà di seguire l'iter di regolarizzazione per poter alienare i terreni su cui hanno investito i loro guadagni e i loro sudori - ha evidenziato Edelvais Ludovici - che, dalla nota di trascrizione del decreto dall'Agenzia del Demanio al Comune, risultano più di 706 ettari. Dunque è necessario controllare la nota di trascrizione tenendo in considerazione la consistenza e le centiare della nota stessa: questa quantificazione è stata più volte controllata dall'Agenzia del Demanio che conferma i 706 ettari circa, forse anche di più».

La riflessione politica
Assodato che l'Agenzia del Demanio ha ceduto tutto quanto aveva nelle proprie mani al Comune, l'esponente di "Con la Gente per Ardea" ha voluto rimarcare un passaggio politico: «L'assessore all'Urbanistica, come si evince dai verbali della commissione, dichiarò che il Demanio era disponibile a integrare le percentuali mancanti. Dall'incontro al Demanio, però, ho appreso che lo stesso non integrerà niente perché ha già ceduto tutto. E forse anche più del previsto. Ora spetta al Comune effettuare una visura storica che va segnalata al catasto, individuando le nuove particelle».

I rischi dell'inerzia
Chiaramente, il tempo per regolarizzare la situazione delle Salzare non è infinito. Nell'articolo tre del decreto di trasferimento, infatti, si legge chiaramente: "Trascorsi tre anni dal presente trasferimento, qualora all'esito di apposito monitoraggio effettuato dall'Agenzia del Demanio risultasse che il Comune di Ardea non utilizzi gli immobili in oggetto del presente provvedimento, gli stessi rientreranno nella proprietà dello Stato".
«A tal proposito, nella commissione Controllo e garanzia del 9 novembre 2017, dopo la lettura di questo articolo, chiesi spiegazioni e mi venne risposto che non c'era problema di scadenza e che l'iter era molto lungo. A questa domanda il Demanio risponde che, fra tre anni - ha concluso Edelvais Ludovici -, saranno disposti a fare gli accertamenti di attuazione del decreto e se la stessa amministrazione sarà rimasta inerte, il Demanio si riprenderà gli immobili trasferiti. Quindi i tempi non possono essere lunghi: l'amministrazione prenda seriamente in considerazione questa vicenda, al fine di poter dare risposte ai cittadini. Non c'è più tempo per aspettare e i termini devono essere brevi: questa problematica va affrontata e l'assessore deve dire la verità ai cittadini. Questo contesto può essere considerato anche ai fini di un dissesto finanziario, che non è necessario dichiarare, in quanto lo sviluppo, attraverso una pianificazione di quest'area, determinerà delle entrate per le casse comunali, ma la situazione va gestita bene con capacità, responsabilità e tutto deve essere compatibile al risultato che si vuole ottenere. Non diamo colpa agli amministratori precedenti, in quanto gli stessi si sono adoperati per ottenere il trasferimento delle Salzare. Ora la nuova amministrazione dovrebbe proseguire il percorso avviato dal commissario per la regolarizzazione delle aree».