Crisi politica? Iniziano ad arrivare dei distinguo e a parlare è Giuseppina Giovannoli, che con la sua decisione di lasciare la carica di vice sindaco avrebbe dato il via - secondo la minoranza - a una serie di contrasti che avrebbero minato la maggioranza Damiano, con l'abbandono di Maria Marcelli, le dimissioni da capogruppo di Montechiarello e l'azzeramento delle deleghe: «Sento parlare - spiega Giuseppina Giovannoli - di tradimenti, di campagna elettorale, di commissariamento e non ultimo di incredulità rispetto a questa crisi. I cittadini conoscono il mio impegno, la passione, dedizione con cui affronto ogni giorno la politica e se oggi ho preso la decisione di lasciare la carica di vice sindaco è solo ed esclusivamente nell'interesse di Sermoneta. La mia voleva essere una riflessione sui problemi amministrativi, mettere in risalto un malessere e alzare l'attenzione del sindaco nell'adeguata gestione dei servizi, perché l'obiettivo primario è mettere in campo azioni di crescita e di sviluppo a beneficio del centro storico e delle borgate. I cittadini ci hanno dato fiducia nel 2014 e la dobbiamo onorare attraverso interventi incisivi in ogni settore. Mi spiace che il sindaco non abbia compreso che c'era una situazione di stallo: i cittadini, dal centro storico alla pianura, al contrario, lo percepivano quotidianamente». Sull'accusa di aver aperto la crisi politica, la Giovannoli si difende spiegando come il suo gesto sia solo l'ultimo di tanti altri consiglieri che, nell'ultimo anno, hanno riconsegnato le deleghe: «Se c'è qualcosa che non va, non è un mio dovere metterlo in evidenza? Le accuse rivolte dalle opposizioni sulla volontà di far cadere il sindaco sono strumentali, smentite dalla mia presenza in Giunta e poi in Consiglio comunale dove abbiamo approvato la variazione di bilancio. Non mi sono mai tirata indietro nell'affrontare i problemi - conclude la nota di Giuseppina Giovannoli -, tant'è che nonostante l'azzeramento delle deleghe ho partecipato insieme al sindaco all'incontro sulla vertenza Corden Pharma, che ci auguriamo possa concludersi positivamente nell'interesse dei lavoratori. Sono certa che questo mio passo indietro serva a far comprendere che l'impegno per il nostro territorio deve essere maggiore e più incisivo, senza logiche personalistiche, di mantenimento di poltrone o retropensieri senza senso».