Il vecchio debito Inps fa chiudere «in rosso» il bilancio dell'Aprilia Multiservizi. Il consuntivo 2017, che a breve sarà votato dal Consiglio comunale, fa segnare un passivo di quasi 5 milioni di euro: un deficit non attribuibile alla gestione ordinaria (che fa segnare un attivo) ma frutto dalla causa legale che da tempo vede contrapposta l'azienda e l'Inps per i contributi non versati. Un contenzioso che si trascina da anni ed è arrivato in Tribunale. L'Asam fino allo scorso anno aveva messo a bilancio 6,4 milioni di euro (4,6 milioni più more e interessi) come debito. «Ovvero - spiega il direttore generale dell'Asam, Fabio Biolcati Rinaldi - quanto calcolato da Inpdab nel per chiudere la vicenda». Quell'accordo tuttavia non venne ratificato perché nel 2012 l'Inpdap, per effetto del decreto to «Salva Italia», venne accorpato all'Inps. E i funzionari dell'Istituto di Previdenza sociale non hanno mai riconosciuto quella somma, per loro il debito è più alto e ammonta a 11 milioni e 700 mila euro. Una cifra contestata dall'azienda e dal Comune, che continua a sostenere di dovere pagare «solo» 6,4 milioni, in virtù del vecchio patto. Per questo la vicenda è finita nelle aule del Tribunale di Latina e a febbraio 2019 è prevista la prima udienza. «Contiamo di avere qualche ragione, perché è la prima volta che una sorte - continua Biolcati Rinaldi - passa da 4,6 a 11,7 milioni di euro».
Tuttavia, in attesa che il giudice si esprima sul caso, la dirigenza della Multiservizi ha deciso di mettere a bilancio la restante cifra voluta dall'Inps. Perciò il bilancio 2017 chiuderà in passivo. «Abbiamo iscritto quella cifra nel consuntivo - continua il direttore generale - solo in via prudenziale, siamo convinti di non dover pagare l'intero importo. Ma ci tengo a rimarcare che la gestione ordinaria, ancora una volta, ha chiuso in attivo di 464 mila euro. E nel 2016 l'attivo di bilancio è stato di 382 mila euro. Tutto ciò malgrado una riduzione graduale del canone annuale».
L'importo che l'amministrazione comunale versa all'azienda pian piano si è assottigliato (da 6,8 milioni del 2015 a 6,3 milioni del 2017) ma la gestione ordinaria rimane positiva. A dimostrazione che è possibile rimettere nei giusti binari l'azienda. «Questo perché - continua - non abbiamo sostituito i dipendenti del settore Tecnologico che sono andati in pensione». Tuttavia per la Multiservizi, che dal 2017 è in liquidazione, l'incognita maggiore è rappresentata dal maxi debito con l'Inps. Una situazione che non lascia tranquilli i dirigenti Asam e lo stesso Comune di Aprilia, che in qualità di unico azionista dell'azienda dovrà rispondere dell'intera somma qualora il giudice confermasse l'enorme passivo. La speranza dunque è quella di trovare un accordo fuori dalle aule del Tribunale. «Siamo disponibili - conclude Biolcati Rinadi - a un incontro con i funzionari del Ministero per spiegare le nostre ragioni».