X Factor in Comune: la delibera su porto e urbanistica passa solo con quattro sì. Circa un terzo dei consiglieri comunali eletti a San Felice Circeo è incompatibile sul tema del porto e alla fine, fra astenuti, assenti e contrari, la delibera di revisione urbanistica e di revoca degli atti della precedente amministrazione sull'approdo è passata soltanto con quattro voti favorevoli. A essere incompatibili: Monia Di Cosimo, Luciano Magnanti, Vincenzo Cerasoli e Stefano Capponi. I voti favorevoli sono stati di Luigi Di Somma, Felice Capponi, Marco Di Prospero e Giovanni Casciaro. Astenuti invece il sindaco Giuseppe Schiboni e il presidente dell'assise Rita Petrucci. «In qualità di sindaco del comune di San Felice Circeo e nella piena adesione al deliberato odierno che rappresenta l'applicazione del programma di governo dell'attuale amministrazione - ha detto Schiboni -, ribadendo la mia piena condivisione del predetto programma di cui il punto oggi in esame costituisce attuazione, per ragioni di natura strettamente personale, dichiaro la mia astensione».
Contrari invece i voti dei consiglieri di "Verso il Domani" Eugenio Saputo ed Egidio Calisi, che nella dichiarazione di voto hanno contestato politicamente e anche sotto l'aspetto tecnico quanto deliberato dalla maggioranza. L'atto, si ricorderà, prevede la revoca dell'annullamento delle varianti votato dalla precedente amministrazioni e anche la revoca della manifestazione d'interesse pubblico per il completamento del porto. «Una procedura - ha detto Calisi a nome del gruppo - volta ad eliminare precipitosamente, alcuni atti che danno fastidio soprattutto a chi – in questo Consiglio e fuori – non può negare precisi interessi nell'ambito di un qualcosa di cui si parla oggi. Si tratta di eliminare alcuni atti che, dopo anni, avevano posto le premesse per affermare l'interesse pubblico sull'area portuale, per arginare il consumo di terreno agricolo e per far sì che si procedesse finalmente ad un nuovo piano regolatore». Oltre a ciò, il consigliere ha evidenziato come alcune questioni urbanistiche e quella portuale siano oggetto di procedimenti giudiziari davanti al Tar o lo siano stati in passato. È il caso del porto, appunto, con il Consiglio di Stato che ha sentenziato la legittimità della delibera ieri revocata. «In pratica, si chiede più volte ai Consiglieri di sostituirsi agli organi giudicanti togliendo le castagne dal fuoco a qualcuno».