La Lega di Aprilia chiede un passo indietro al sindaco Antonio Terra dopo il rinvio a giudizio per il caso dei "rimborsi facili" disposto dal gup Pierpaolo Bortone, un processo che partirà a marzo 2019 e che vedrà il primo cittadino, gli ex assessori della giunta Meddi Rino Savini e Aldo Cosentino e l'avvocato Antonio Martini accusati di truffa aggravata e falso ideologico in atto pubblico. "Per tutta la campagna elettorale il sindaco Terra non ha fatto altro che sminuire il caso "rimborsi facili" e l'accusa di truffa e falso ideologico che lo riguardava, assicurando ai cittadini che l'8 ottobre non sarebbe accaduto nulla e accusando gli avversari politici di voler solo cavalcare in maniera strumentale una vicenda "personale".
Ora che il giudice ha deciso per il rinvio a giudizio del primo cittadino, rendendo reali tutti i nostri timori, riteniamo sia doveroso che il sindaco faccia un passo indietro, dimettendosi per dare modo al Comune di Aprilia di costituirsi parte civile nel caso".
Per il direttivo della Lega di Aprilia le dimissioni del primo cittadino rappresentano "un atto di responsabilità" verso la comunità, per questo sono doverose. "Ci auguriamo che Terra riesca nelle sedi deputate a dimostrare la propria estraneità ai fatti di cui è accusato, ma al contempo riteniamo debba difendersi senza più avere le responsabilità che la carica di sindaco comporta e senza compromettere l'ente pubblico. Il senso di responsabilità deve imporre a questa maggioranza di uscire da questo inaccettabile stato di ambiguità che caratterizza vari settori e vicende. Su questo punto però ambiguità non può e non deve esserci. Il sindaco avrebbe a nostro avviso il dovere morale di convocare subito un consiglio comunale straordinario, per riferire quanto accaduto nelle sedi istituzionali. Lo deve, prima ancora che alla massima assise composta da consiglieri eletti, a tutti i cittadini".