"Non capiscono o fanno finta di non capire? Il Consorzio di Bonifica, negli incontri tenutisi dopo le recenti alluvioni, ha sottolineato che provvederà alla pulizia dei canali solo dopo la messa in sicurezza delle piante a ridosso di questi ultimi, che sono di competenza regionale. Perciò leggere sui giornali che verranno stanziati soldi per interventi su impianti e macchine non basta. La Regione non ha centrato il problema oppure condivide il modus operandi del Consorzio di Bonifica e nelle campagne di Sabaudia resta una situazione davvero critica, che peggiora perturbazione dopo perturbazione". Secco il commento del consigliere con delega all'Economia Agroalimentare Massimo Celebrin, alla lettura degli articoli riportarti in queste settimane dalla stampa locale, in ultimo le esternazioni del consigliere regionale Salvatore La Penna.  


"Il consigliere La Penna, nelle sue dichiarazioni, insiste sulla necessità di risorse straordinarie e allude a ‘un quadro normativo troppo articolato e frastagliato sulle competenze tra i diversi enti', che va semplificato. Ben venga la semplificazione – incalza Celebrin – ma è ora che il Consorzio ripensi il suo modo di operare e il suo modello di spesa, senza giocare allo scaricabarile con la Regione, e non solo. È stato puntato il dito contro l'aumento delle serre ma sappiamo, come ci confermano gli stesi agricoltori, che il problema risiede nella mancata pulizia dei canali, la quale non avviene da decenni. Per questo i corsi d'acqua esondano. Dove i canali vengono dragati e correttamente manutenuti, non si verificano emergenze".


E continua: "Gli imprenditori agricoli sono stanchi e non si accontenteranno di quattro chiacchiere d'ufficio. Il primo monitoraggio che ci aspettiamo è sulle nuove risorse che verranno stanziate. Chi monitorerà? È solo un problema di fondi o questi ci sono ma vengono usati in maniera inadeguata non tenendo conto delle priorità? Quali sono le priorità del Consorzio di Bonifico e quali quelle della Regione? Sono passati due mesi dalle situazioni critiche che hanno investito il territorio e i Comuni, alle prese con infiniti moduli da compilare, si chiedono perché non sono stati puliti i canali, messe in sicurezza le fasce frangivento, e perché il Comune di Sabaudia non è stato inserito fra quelli che hanno subito una calamità naturale. Per ora, gli Enti locali sono gli unici che in prima linea affrontano il problema cercando di risolverlo, onerati delle responsabilità ma senza risorse. A questo punto una provocazione: perché non li date ai Comuni queste risorse extra vincolate alla pulizia dei canali?".