Una misura pensata per aiutare le persone fino a pochi mesi fa impossibilitate a uscire dal mondo del lavoro, creando così i presupposti per un ricambio generazionale a livello occupazionale. E' questo l'obiettivo di «Quota 100», la norma varata dal governo per riformare la legge Fornero illustrata ieri mattina all'Enea Hotel durante il forum organizzato dalla Lega di Aprilia. Un confronto, moderato da Pietro Vigorelli, che ha visto come relatore principale il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, il «padre» del decreto legge intervenuto in città insieme all'onorevole Francesco Zicchieri, al segretario generale dell'Ugl Francesco Paolo Capone e del segretario provinciale dell'Inps Vincenzo Maria De Nictolis.
Proprio da quest'ultimo ha spiegato che sono già 800 le domande presentate in provincia di Latina, numeri incoraggianti che dimostrano la necessità di una misura di questo tipo. «A Latina le domande sono 799, a Frosinone che può contare su un complesso industriale più ampio 1025, a Viterbo 586 e a Rieti 283. Questo - afferma De Nictolis - dà il senso e l'appeal della misura, che ha temperato alcune rigidità dalle legge Fornero. In particolare sull'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita, meccanismo che non dava certezza a un lavoratore rispetto a quando sarebbe potuto andare in pensione.Il decreto interviene su questo aspetto in modo radicale e sensibile a livello sociale, congelando il sistema fino al 2023». Una riforma applaudita anche da Capone, che ricorda come il superamento della Fornero sia da anni un cavallo di battaglia dell'Ugl. «Bisogna lavorare per produrre occasioni e crescita costante. E in questo senso - dice Capone - l'ultima Finanziaria viene incontro alle esigenze delle persone. In particolare ‘Quota 100' va in questa direzione, perché destruttura la legge Fornero permettendo alle persone di non andare più in pensione a 67 anni».
La Lega: una manovra per i cittadini
Il deputato Francesco Zicchieri ha invece rivendicato con orgoglio la «paternità pontina» tutta della legge. «E' vero che ‘Quota 100' è un provvedimento del governo, della coalizione, ma un marchio ben preciso: quello di Claudio Durigon. E di questo dobbiamo essere orgogliosi. La Fornero - ricorda Zicchieri - disse piangendo agli italiani che dovevano andare in pensioni 5 anni dopo, ora Durigon dice con il sorriso che una persona potrà andare prima in pensione».
Il sottosegretario invece nel suo intervento ha illustrato i dettagli della manovra, sottolineando come il provvedimento sia stato pensato per aiutare sia i lavoratori più anziani che i giovani che cercano occupazione. «La legge Fornero ha creato un bacino enorme di persone - spiega Durigon - a impossibilitate a uscire dal mondo del lavoro. Perciò, dopo aver studiato varie ipotesi, abbiamo optato per 62 anni di età e 38 di contributi: una misura che permetterà di mandare in pensione anticipata un milione di persone nel triennio. Questo permetterà nuove assunzione anche nel pubblico impiego, il blocco del turnover scadrà a novembre e il ministro Giulia Bongiorno sulla riforma dei concorsi per velocizzarne l'iter. Inoltre chi andrà in pensione, potrà lavorare per un massimo di 5 mila euro l'anno. Perché questa riforma è stata pensata per ottenere un ricambio generazionale, non possiamo pensare le aziende in qualche modo sfruttino i benefici pensionistici per poi riprendere un lavoratore e risparmiare. Non è la tipologia che vogliamo, vogliamo nuovi occupati. Su questa manovra abbiamo messo 22 miliardi di euro in tre anni mentre la salvaguardia per gli esodati è costata 12-13 miliardi per 190 mila persone. Ma è un'azione paragonabile a mandare in pensione 1 milione di persone? Perciò non ho capito perché è stata contestata dall'Unione Europea».
(L'ARTICOLO COMPLETO SULL'EDIZIONE ODIERNA DI LATINA OGGI)