E' sempre la solita conta. Queste elezioni Europee, per ogni singolo partito, saranno un banco di prova per capire a chi andranno i galloni della leadership sia all'interno dei partiti sia all'interno delle coalizioni. Si tratta di un aspetto da tenere profondamente da conto, visto che dopo il 26 maggio potrebbe accadere di tutto. Per prima cosa potrebbe cadere il Governo, rispedendo il Paese ad elezioni anticipate. E per effetto domino lo stesso potrebbe accadere in Regione Lazio. Per cui, l'esito del voto Europeo servirà anche a mettere in chiaro i rapporti di forza esistenti. 

Nei partiti le elezioni politiche anticipate in seguito ad una crisi di governo sono considerate praticamente sicure e tutti si stanno organizzando sottotraccia per il voto. Sabato scorso quella frase sul ricambio completo della classe dirigente avanzata da Claudio Fazzone e riferita a Forza Italia non era riferita al progetto di una traversata nel deserto in attesa dei prossimi 4 anni. Ma un ragionamento che si farà immediato all'indomani delle Europee. Forza Italia in provincia sta spingendo tantissimo per Salvatore De Meo, anche a scapito di Antonio Tajani. I numeri del sindaco di Fondi saranno fondamentali per capire quanto Claudio Fazzone ancora pesa in provincia e non solo, essendo coordinatore regionale del partito.

La Lega è quella che ha il compito più difficile. Matteo Salvini la trainerà ben oltre il 30% anche nella provincia pontina. Ma i maggiorenti locali riusciranno a portare in cascina migliaia di preferenze per Matteo Adinolfi, il candidato pontino? In queste ultime due settimane la strategia sarà quella di puntare sul fatto che Adinolfi è l'unico candidato di Latina città e dell'intera area nord in corsa. Il tutto con la speranza di arginare la concorrenza al sud rappresentata dai sindaci De Meo e Procaccini. Ma oltre ad Adinolfi, la partita la stanno giocando anche Durigon e Zicchieri. Entrambi hanno messo la faccia sul candidato. E devono portare risultati tangibili.

Per Fratelli d'Italia la corsa è anche in prospettiva futura. Il neo entrato Enrico Tiero misurerà il proprio peso sulla candidatura di Roberta Angelilli. Per riscuotere posti buoni alle Politiche e alle Regionali deve dimostrare di avere ancora un grande peso nel gioco delle preferenze. Nicola Procaccini è senza dubbio il candidato su cui il partito sta spendendo più risorse. Giorgia Meloni lo vuole a Strasburgo e lo sta aiutando per quel che può. Il neo senatore Calandrini vuole portare Fratelli d'Italia ad essere il primo partito in provincia. E' ardua, ma se ci riesce, poi la strada va in discesa anche nelle candidature future.

Occhio a quanto accade nel Partito democratico. Maestri nel contarsi, anche stavolta i maggiorenti dem sono praticamente sparsi su vari candidati. Claudio Moscardelli, che è segretario provinciali, punta su Simona Bonafé e Nicola Danti. Salvatore La Penna, consigliere regionale, sta sostenendo Roberto Gualtieri, affiancato dalle sorelle Sesa e Carla Amici. Enrico Forte, l'altro consigliere regionale, è invece schierato a sostegno di Massimiliano Smeriglio e di David Sassoli. Un eventuale ritorno alle urne anticipato, per i dem, sarebbe il momento della verità? Cosa farà Forte se la Regione chiude anzitempo la legislatura? Proverà a strappare un posto per il Parlamento? E Claudio Moscardelli? Tornerà in gioco per il Senato? Più sereno è La Penna: sarà comunque ricandidato alla Regione. Certo col rischio di finire a fare l'esponente di opposizione se il vento non cambia.