Non solo i bandi pubblici per assegnare 33 strutture tra campi da calcio e palazzetti non sono pronti, ma non sono stati neanche avviati formalmente oltre a non essere state stabilite le tariffe di cui si parla da quasi un anno, ovvero da quando la giunta ha approvato un documento per far restare le società nelle strutture attualmente occupate e consentire l'iscrizione ai campionati. Di fronte all'ennesima proroga, di cui si parla da giorni, che sarà proposta a squadre e associazioni e alla prospettiva di uno slittamento delle procedure ad evidenza pubblica nel 2020-2021,non nasconde la delusione Annalisa Muzio, presidente dell'Osservatorio per lo sport e il turismo sportivo, che racchiude al suo interno circa 70 associazioni sportive e associazioni di categoria. «Ancora una volta si parla di rinvio dei bandi - esordisce la Muzio - per l'assegnazione delle strutture, strumenti che le associazioni aspettano da tempo. Questo gap costituisce un vuoto normativo importante che crea un danno notevole sul fronte della gestione e soprattutto non dà la possibilità alle associazioni già presenti nelle strutture di poter accedere al credito sportivo per poter fare interventi di miglioramento negli impianti attualmente in uso».