«Gli altri partiti sono ricchi di ambiguità e Nicola Zingaretti non ha potuto mai contare sulla Lega, che ricopre solo il ruolo di controllo affidato all'opposizione. Gli altri, invece, godono tutti delle presidenze di Commissione permanenti, per le quali abbiamo chiesto le dimissioni anche in Aula». Non ci sta il capogruppo della Lega in Regione, Angelo Tripodi, alle accuse che lo vedrebbero colpevole, insieme al collega di partito Daniele Giannini, di una mancata sfiducia al presidente Nicola Zingaretti, a causa della loro assenza in Aula durante il voto per il rendiconto di bilancio che è passato con 19 favorevoli e 18 contrari. Il fatto avrebbe scaldato gli animi all'interno del Carroccio, anche se, alla fine dei conti, la bocciatura del rendiconto non avrebbe messo a repentaglio la tenuta della maggioranza, visto che oltre ai due leghisti erano assenti alcuni esponenti del Pd.
Fatta pace con i numeri, Tripodi dice la sua. «Sono davvero rammaricato (per l'assenza, ndr.) ma ho avuto un problema personale di cui è a conoscenza il coordinatore Francesco Zicchieri e che non intendo rivelare all'opinione pubblica. Vanto più del 90% di partecipazioni nelle attività consiliari sono tra i consiglieri ad aver prodotto più atti». Insomma, Tripodi non lascerà che un'assenza rovini il curriculum di presenze e atti redatti costruito fino ad oggi. «Zingaretti, che non sarebbe caduto, è in difficoltà anche se il patto d'Aula gode di maggioranze variabili: basta leggere con attenzione le presenze pattuite a tavolino, che sono veritiere solo su carta quando gli scranni sono vuoti dopo la firma».
Tornando alla votazione sul rendiconto, Tripodi sottolinea che «prima della votazione si è alzato persino un consigliere, in teoria oggi del centrodestra, la cui candidatura è stata determinante alla nostra sconfitta e in cerca da tempo di sponsor nazionali. Mentre altri si sono venduti per due lenticchie e hanno disertato la discussione e la votazione di atti importanti, tra cui la mozione di sfiducia. A proposito, come mai alcuni partiti hanno manifestato personalmente dello scetticismo sulla sfiducia proposta ancora dalla Lega? Una serie di ricostruzioni che dimostrano come le stampelle sono sia nel centrodestra (e per questo non partecipiamo alle riunioni fino a quando non sarà fatta chiarezza) sia nel M5S, spaccato dalla fazione pro-Pd e anti-Pd. Un accordo vomitevole che disturba però in molti nel centrodestra tranne la Lega, che continuerà ad essere in prima linea anti-Zingaretti».