Un Consiglio comunale apparentemente "ordinario" quello che si è riunito ieri a Pontinia. All'ordine del giorno, infatti, semplici comunicazioni del sindaco, la nuova formazione delle commissioni e la risposta alle interrogazioni della minoranza. In realtà si è parlato di altro. Questo perché nel corso dell'assise l'assessore Maria Rita D'Alessio ha rimesso nelle mani del sindaco tutti gli incarichi fiduciari: assessorato, deleghe e ruolo di capogruppo della maggioranza.

Un intervento duro quello di D'Alessio, che ha parlato di «trame oscure» e più volte ha fatto riferimento alla «fiducia». Fiducia fatta vacillare da una corrispondenza interna registrata al protocollo riservato in cui - ha spiegato l'assessore dimissionario - lei veniva messa «sotto accusa». Il perché è stato chiarito solamente al termine del lungo dibattito, quando ha preso la parola il consigliere Beatrice Milani, autrice - si è poi appreso - della lettera indirizzata al sindaco Carlo Medici e al segretario generale. In buona sostanza, Milani ha depositato una nota il 2 gennaio. Una sorta di esposto - così lo ha definito - relativo ad una ipotesi di occupazione abusiva. Il giorno successivo tale nota è stata pubblicata nel gruppo WhatsApp della maggioranza per «opportuna conoscenza» da D'Alessio. In quel gruppo - ha lamentato Milani - c'è anche una persona «esterna». Durante il Consiglio non sono stati fatti nomi, ma il riferimento al segretario del Pd, presente in aula, è stato a dir poco inequivocabile. Per questo motivo Milani, lamentando una violazione della privacy, ha scritto una lettera indirizzata al sindaco e al segretario generale tramite il protocollo riservato chiedendo di adottare provvedimenti. Lettera della quale poi D'Alessio - ha spiegato in Consiglio - è venuta a conoscenza solo perché una parte di questa corrispondenza è stata lasciata sulla scrivania del sindaco, dove - ha aggiunto - avrebbe potuto essere vista da chiunque. «Questa vicenda andava avanti da oltre un mese - ha proseguito D'Alessio - e io non sapevo nulla di queste oscure trame», come le ha definite. «Rimprovero al sindaco - che D'Alessio ha in apertura più volte ringraziato per la fiducia dimostrata con gli incarichi conferiti, tra cui l'assessorato - di far operare i suoi consiglieri come se fossero di opposizione. Trovo assurdo - ha aggiunto facendo riferimento alla lettera sulla presunta violazione della privacy - che io non sia neppure stata interpellata, senza neanche il contraddittorio, come se il Comune fosse un Tribunale dell'Inquisizione». «Non accetto questo modus operandi - ha concluso - e per coerenza rimetto anche il mandato di assessore. Continuerò a lavorare, come sempre fatto, per la fiducia assegnatami dagli elettori».
Il sindaco Medici ha respinto le accuse e più volte si è soffermato sulle «oscure trame», espressione che non ha digerito. «Di oscuro - ha detto - non c'è nulla. Qui si parla con tutti. Potrebbero esserci dei problemi nei rapporti interpersonali, ma si dovrebbe sempre cercare di chiarire». Medici ha quindi contestato l'utilizzo che talvolta viene fatto del protocollo riservato, che ha detto di non condividere anche in nome di una maggiore trasparenza e condivisione. Poi, parlando delle dimissioni di D'Alessio, ha aggiunto: «Sono preoccupato dall'eventualità che questa scelta - ossia il rimettere gli incarichi e le deleghe - possa sottendere all'assunzione di responsabilità», cioè quelle richieste a un assessore che sono per necessità di cose - basti pensare agli atti di competenza della Giunta e relative votazioni - maggiori rispetto a quelle dei Consiglieri comunali. Nel merito, però, l'assise non è scesa nel dettaglio.

Ovviamente l'intervento di D'Alessio ha scoperchiato il vaso di Pandora. Il consigliere di minoranza Paolo Torelli ha criticato la maggioranza, che a suo dire ha comunque portato a casa anche dei buoni risultati in alcuni ambiti, per l'assenza di comunicazione e per alcune mancanze, tra cui la manutenzione delle strade, ad esempio, o lo stop sull'esposto da presentare agli organi competenti per far luce su eventuali responsabilità per l'ultima alluvione. Su questo aspetto, Medici ha chiarito che si sta attendendo il Comune di Sabaudia, perché l'idea sarebbe quella di presentarlo congiuntamente. Dopodiché Torelli ha invitato D'Alessio a riflettere bene sulle dimissioni. In caso non venissero ritirate, ha detto al sindaco che avrebbe modo, incaricando un nuovo assessore, di dimostrare se abbia realmente intenzione di portare avanti l'idea di rinnovamento o meno. Duro l'intervento, sempre dai banchi della minoranza, di Alfonso Donnarumma, che si è detto sorpreso dalle parole di Torelli, forse dettate – ha poi aggiunto – da "troppa generosità". Con le dimissioni di D'Alessio – ha detto l'esponente della Lega – la maggioranza ha perso un «pezzo da novanta», come avvenuto già in altri casi (si è fatto riferimento a Bottoni, che in Giunta ha lasciato il posto a Pedretti). «Ci sono anche altre frange della maggioranza – ha proseguito il consigliere – che non condividono questo modus operandi. Per scelta di responsabilità non fanno cadere l'amministrazione, visto anche il ruolo che ricopri – ha detto al sindaco – di presidente della Provincia». Donnarumma ha poi chiesto di fare maggiore chiarezza sulla vicenda del «consigliere accusatore», come è stato definito da D'Alessio nel suo intervento. A prendere la parola, allora, è stata Beatrice Milani. Quest'ultima ha detto la sua sulla vicenda, lamentando la violazione della privacy per la pubblicazione della nota, come si diceva, nel gruppo WhatsApp in cui c'è anche una persona esterna rispetto ai consiglieri di maggioranza. Ora, per l'ennesima volta, un seggio nella Giunta municipale di Pontinia resta vacante. E, per le quote rosa, probabilmente il posto spetterà a una donna.