Il consiglio comunale di Latina ha approvato poco fa a maggioranza il debito fuori bilancio più ingente mai riconosciuto: 4,7 milioni di euro alla Latina Ambiente, equivalenti a 9 miliardi di vecchie lire, per debiti pregressi mai riconosciuti dall'amministrazione e passati in giudicato con sentenza del tribunale. Una storia che affonda nel passato della partecipata dei rifiuti che ha lasciato strascichi economici e politici pesanti. La delibera di riconoscimento è passata con i 17 voti favorevoli di Lbc e tutta l'opposizione che è uscita dall'aula: Pd, Gruppo Misto, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e l'indipendente Coluzzi. La relazione dell'assessore all'ambiente Roberto Lessio ha messo il dito nella piaga parlando di una somma con il 130% di interessi (2,7 milioni sono solo di interessi) relativa a fatturazioni di servizi mai rese alla cittadinanza, a servizi aggiuntivi effettuati pur non essendo previsti nella Convenzione, «e a fronte di circa 200 contestazioni prodotte dai nostri uffici».
«Qualche vecchio ambientalista - ha aggiunto - diceva 25 anni fa che si stava mettendo in piedi un mostro, ed era una bufala che il 51% di proprietà del Comune potesse garantire il controllo assoluto, tutte le assemblee societarie ordinarie e straordinarie societarie incluse quelle per l'approvazione dei bilanci avevano bisogno che quel 51% arrivasse al 65%. La parte politica di allora si è consegnata volontariamente in ostaggio nelle mani del socio privato. La nostra amministrazione invece non solo non fa debiti fuori bilanci, ma procede di volta in volta ad accantonare le cifre che servono nel contenzioso». A replicare punto su punto con durezza prima Nicoletta Zuliani e poi Enrico Forte del Pd annunciando l'uscita dall'aula. Zuliani ha ricordato che nel 2016 il Pd presentò una mozione per chiedere un percorso di chiarezza sul riconoscimento di debiti e crediti alla Latina Ambiente dopo le risultanze di un tavolo di lavoro a cui non fu data continuità amministrativa. « Anche il giudice chiese al Comune il riconoscimento dei debiti e dei crediti, era la legge che lo imponeva. Lbc votò contro la mia mozione e non volle dare continuità amministrativa a un iter corretto. Abbiamo lasciato la sedia vuota davanti al giudice, la legge ti obbliga a chiarire la partita debitoria e creditoria della tua partecipata, era nostro dovere. Non posso votare questo debito dopo aver indicato la strada 4 anni fa».
Duro anche il consigliere regionale e comunale Enrico Forte contro Aramini e Lessio: «La relazione di Lessio è da tribunale del popolo, l'assessore dovrebbe rivolgersi a organi giurisdizionali, se ravvisa tali rilievi penali e contabili. Inaccettabile anche la ricostruzione di Aramini che vuole mettere «quelli di prima» nel sistema di potere e malaffare di quel periodo. Mentre lei studiava il libro della rivoluzione i consiglieri Pd uscivano da un consiglio comunale su Latina Ambiente scortati dalle forze dell'ordine. Quello che emerge dalle carte è che quella società era uno strumento politico, ma qui non dobbiamo ricostruire differenze per rivendicare purezza e ideologia, l'errore di fondo è che voi affrontate questa vicenda in termini ideologici e vi siete ostinati ideologicamente nella costruzione di una società, Abc, che doveva essere pubblica per forza, ma che invece doveva essere il processo finale. IL Comune avrebbe dovuto prima chiudere la vicenda di Latina Ambiente e compensare debiti e crediti, ma hanno ignorato qualsiasi richiamo alla responsabilità". "I debiti fuori bilancio si votano – ha detto il sindaco Coletta poco fa nell'intervento finale - i debiti fuori bilancio sono in gran parte dei casi dovuti a mala gestione. Ognuno si prende la sua responsabilità. Ora tocca a noi".