Anche questa volta prima di votare il Bilancio, il sindaco di Cisterna Mauro Carturan si è alzato ed è andato via. Non una novità, visto che da quando è tornato a sedersi sulla poltrona di primo cittadino, questo importante strumento amministrativo è sempre passato con i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza, ma mai con quello del sindaco.

In tre circostanze infatti, Carturan non ha mai votato, perché assente. A far notare questo particolare aspetto, sono stati i civici di opposizione Maria Innamorato e Gerardo Melchionna: «Per l'ennesima volta il Sindaco viene, fa la presenza e se ne va anche se nel punto all'ordine del giorno era previsto il Bilancio di previsione, il documento più importante per un Comune, mancando di rispetto a tutta l'assise e ai cittadini con il suo comportamento da podestà. Ad ogni Consiglio trova l'occasione per disertare la discussione e ha preso l'abitudine di fare un pre-Consiglio via social il giorno prima e intanto non parla di bilancio. All'insediamento il bilancio era del Commissario, il secondo anno la colpa delle votazioni nelle quattro sezioni e poi la colpa era dei dirigenti, dei revisori oggi è colpa del virus, è sempre colpa di qualcun altro per non fare un bilancio che finalmente faccia ripartire la città».

Poi i civici entrano nell'aspetto tecnico del Bilancio, lamentando alcuni errori: «Questo bilancio è errato formalmente con cifre non corrispondenti tra DUP, Delibere di Giunta e Bilancio di previsione e perfino la relazione dei revisori, non ha evidenziato l'incoerenza dei numeri». A supporto della tesi dei calcoli sballati, i due consiglieri ricordano anche un passaggio chiave dell'ultima assise: «L'assessore Di Candilo mentre leggeva la sua relazione parlava di riduzione di tasse, ma nel bilancio sono le stesse dell'anno precedente anzi, sono addirittura aumentate».