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Cronaca

Il ladro preso a fucilate ribalta la ricostruzione: mi ha sparato lo stesso che mi ha seguito

Interrogato dal giudice, Alessandro Marzullo risponde alle domande e si difende. Disposto l'interrogatorio del figlio dell'imprenditore

Il ladro preso a fucilate ribalta la ricostruzione: mi ha sparato lo stesso che mi ha seguito

Ha risposto alle domande del giudice e si è difeso dalle accuse a lui rivolte Alessandro Marzullo, l’uomo di 48 anni di Terracina ferito a colpi di fucile la notte di Ferragosto mentre si trovava all’interno di un’azienda sulla Migliara 47 a Pontinia, arrestato per il reato di tentato furto. Ma soprattutto, assistito nel corso dell’interrogatorio di ieri dal legale di fiducia, l’avvocato Massimiliano Fornari, ha fornito una versione diversa rispetto a quella resa dall’imprenditore di 72 anni e suo figlio, indagati a loro volta in stato di libertà, il primo per lesioni aggravate per averlo colpito sparando una serie di colpi di fucile, il secondo per il reato di danneggiamento, ossia per avergli bucato le gomme dell’auto e poi averlo inseguito speronando la sua utilitaria.

Il presunto ladro infatti ha dichiarato che a sparargli sarebbe stato lo stesso uomo che poi lo ha inseguito, a detta sua con lo scopo di aggredirlo e vendicarsi per l’intrusione notturna nei capannoni della azienda che opera nel settore dei pozzi artesiani e palificazioni. Sconfessando quindi la versione resa dall’imprenditore, secondo Marzullo gli avrebbe sparato il figlio, utilizzando il fucile da caccia del genitore. Alla luce di questa dichiarazione, il giudice Gian Luca Soana ha trasmesso gli atti in procura per chiedere che sia interrogato il figlio dell’imprenditore. In ogni caso ieri il giudice ha confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari per il ladro ferito a fucilate, disposta dal giudice Beatrice Bernabei in occasione della convalida dell’arresto dei carabinieri della Sezione Radiomobile.

L’interrogatorio si è celebrato solo ieri perché all’indomani dell’arresto l’indagato era ancora ricoverato presso il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti per le ferite rimediate dai pallini del fucile. Ieri la giudice ha dichiarato di non essere entrato nella proprietà privata per rubare, ma di essersi fermato mentre si trovava a passare sulla Migliara 47. Il giudice non gli ha creduto, perché quando era stato sorpreso dai proprietari dell’azienda impugnava dei cacciaviti. In ogni caso dopo i colpi di fucile, il 48enne si era nascosto e il figlio dell’imprenditore gli aveva bucato le gomme dell’auto, che poco dopo lui aveva messo in moto per scappare. Era scattato l’inseguimento in auto, concluso quando il ladro era stato speronato e fermato sulla Pontina. I carabinieri erano piombati pochi istanti dopo.

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