Il commento
20.11.2024 - 12:24
L’inchiesta della procura di Latina sugli appalti all’interno dell’azienda speciale Abc farà il suo corso e ci auguriamo che tutti gli indagati sappiano chiarire la loro posizione, a partire dall’ex direttore generale Silvio Ascoli. Certo però che la richiesta dei pm al Gip contiene una serie di telefonate, documenti e indicazioni che perlomeno evidenziano un aspetto: la narrazione secondo cui la precedente Latina Ambiente era un covo di illegittimità mentre l’azienda speciale Abc era bella e trasparente, era appunto una narrazione. Nella realtà un certo tipo di condotte sono proseguite portando a mettere sotto indagine alcuni dei vertici apicali.
Rilevante è anche il fatto che la denuncia sia arrivata dall’interno, ossia da una funzionaria che era addetta proprio al controllo di regolarità delle procedure, che ha invece lamentato di essere continuamente ostacolata, fino a denunciare di essere stata intimorita con danneggiamenti alla sua auto e addirittura con intrusioni all’interno del suo ufficio nella sede di Abc in via Monti Lepini. Segnalazioni che oltre che ai carabinieri avrebbe fatto anche alla politica. La lezione che si deve trarre da questa vicenda è semplice: non è il tipo di società, la sua organizzazione, la presenza o meno del privato all’interno, a essere determinante nell’esecuzione trasparente e regolare delle procedure. Ma sono gli uomini e le donne che si scelgono per guidare queste aziende. Per anni è stato detto che Latina Ambiente era il “male assoluto” in quanto essa veniva gestita dal privato. Medesima accusa che viene mossa, ad esempio, ad Acqualatina. Una demonizzazione di chi fa impresa che è tipicamente ideologica e per nulla suffragata da dati di fatto. L’indagine in cui è incappata Abc, azienda speciale in capo al Comune di Latina al 100%, sta lì a dimostrare che non è sufficiente che l’ente pubblico sia azionista unico per garantire trasparenza. La distinzione tra gestione pubblica, società mista e privato rientra proprio in un quadro di scelte amministrative tra cosa sia più efficace ed efficiente per gestire un pubblico servizio.
Fa riflettere del resto come il centrosinistra, sia Latina Bene Comune che Abc l’ha creata, sia il Partito democratico, non abbiano speso una parola sulla vicenda. La maggioranza attuale, invece, deve iniziare a mettere in chiaro quali idee ha rispetto al futuro dell’azienda speciale. Si è capito che il piano industriale sarà rimodulato con una raccolta porta a porta che non interesserà il centro della città, ma resterà sostanzialmente al di fuori della circonvallazione. Ma quel che va compreso è cosa ne sarà di Abc a livello di strutture: resterà l’attuale azienda destinata a gestire solo l’igiene urbana oppure, come vogliono alcuni in maggioranza, sarà trasformata in una multiservizi? Non c’è dubbio che questo sarà un banco di prova importante per il centrodestra.
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