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Giudiziaria

Rogo al chiosco di Sabaudia, arriva l’assoluzione

La decisione dei giudici: assolto per non aver commesso il fatto Simone Petrucci, mentre condanna confermata di 5 anni e 2 mesi per Toselli

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Il processo d'appello per l'incendio doloso del chiosco Duna 31.5, avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 2022, si è concluso con una condanna e un’assoluzione. I due imputati, Valerio Toselli e Simone Petrucci, erano stati inizialmente condannati in primo grado il 27 novembre 2023 dal giudice del Tribunale di Latina, Paolo Romano, rispettivamente a cinque anni e due mesi e due anni e sei mesi di reclusione. Entrambi erano accusati di essere gli esecutori materiali dell’incendio.

In appello, la Corte ha confermato la condanna di Toselli e assolto Petrucci per non aver commesso il fatto. Quest'ultimo, sottoposto a misure restrittive per oltre sette mesi (prima in carcere e poi ai domiciliari), è stato definitivamente scagionato.

L'indagine, condotta dai Carabinieri e coordinata dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e dal PM Daria Monsurrò, aveva trovato tracce di liquido infiammabile e una bottiglia di benzina sul luogo dell’incendio.

In un processo collegato, conclusosi a giugno 2023, Tatiana Rizzi era stata assolta, mentre la madre, Mirella D’Indio, era stata condannata a due anni e otto mesi come presunta mandante dell’incendio. Le due donne, che avevano scelto il rito abbreviato (riduzione di un terzo della pena), erano state arrestate nell’ottobre 2022. Secondo l’accusa, il movente dell’incendio era legato a interessi economici su una concessione demaniale.

Le motivazioni della sentenza d’appello verranno depositate entro novanta giorni.

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