Cerca

Il punto sulla sanità

Futuro dell'ospedale Fiorini, da Azione arrivano proposte

Palmacci: più posti letto negli spazi inutilizzati e rafforzare il polo universitario

Futuro dell'ospedale Fiorini, da Azione arrivano proposte

«Nel nostro territorio la cura pubblica sembra compromessa. Sulle soluzioni a questo problema, purtroppo, le opinioni divergono. Da una parte c'è chi ha un atteggiamento minimalistico e per cui basterebbero solo pochi accorgimenti, dall'altro c'è chi vorrebbe tutto e subito. Un quadro che vedrebbe spaesato anche il prossimo manager della Asl di Latina». Arcangelo Palmacci, presidente provinciale e segretario a Terracina di Azione, inizia così la sua "disamina sanitaria" con la quale tenta di fare chiarezza soprattutto per quanto riguarda il futuro dell'ospedale Alfredo Fiorini. «Non prima, però, di dare un preliminare consiglio a chi andrà a gestire la Asl Pontina - dice Palmacci -. Innanzitutto dovrà lasciar perdere chi gli "svolazzerà" intorno per ingraziarsi la benevolenza; chi ammiccherà; chi dirà che quello della sanità pubblica "è un problema nazionale". E dovrà guardarsi anche da chi, di contro, porrà tanti insolubili problemi da non consentire di affrontarne nessuno. Invece dovrà con quelli che si ammalano e iniziano un calvario di attese e di chilometri. Girare per il territorio e ascoltare i dipendenti che sono l'anima dell'ospedale».

Secondo il referente di Azione, la grave crisi in cui versa il nosocomio di Terracina andrebbe affrontata su due piani: dal lato dell'emergenza e da una visione realistica e a breve scadenza. «Il primo problema è ripristinare i posti letto ed evitare il collasso del pronto soccorso. Assistere a una progressiva riduzione del personale medico è fonte di grande preoccupazione perché è evidente che, così com'è la situazione attuale, a rischio c'è la garanzia del minimo indispensabile in termini di standard di assistenza. L'ospedale Fiorini sta annaspando davanti alla carenza di personale medico che ha portato (come si evince dallo specchietto riassuntivo a lato, ndr) nel giro di un anno al taglio di un terzo dei posti letto per pazienti acuti. Si tratta perciò, in primis, del reintegro dei 22 posti letto e del ripristino degli esami diagnostici per malati oncologici (denominati con codice 048, ndr) e del "medico in presenza" a radiologia superando il ricorso alla telemedicina».
Palmacci definisce «scandaloso» vedere ogni giorno un sovraffollamento e una forte congestione di pazienti e di ambulanze al pronto soccorso in attesa che si liberino posti letto. «Come c'è incredulità davanti a tanti spazi non utilizzati che potrebbero garantire posti letto di gran lunga superiori a quelli persi dal giugno scorso. Quindi si calendarizzi il reintegro di tutti e 22 i posti letto da effettuarsi entro l'approssimarsi della stagione estiva, visto che con i turisti si triplicherà la domanda sanitaria. Nel contempo bisognerà guardare oltre l'emergenza: avere una visione d'insieme».

Un'altra proposta di Palmacci? «Occorrerebbe, per quanto possibile e tenendo presenti gli ipotizzati investimenti regionali nella lungodegenza, che il Fiorini possa essere sempre più polifunzionale e specialistico, estendendo ad altri settori scientifico-disciplinari la collaborazione, in essere, con l'Università per lo svolgimento di attività assistenziali e sanitarie connesse alla didattica. Per questo Regione e Asl di Latina aprano un serrato confronto con le facoltà di medicina delle Università del Lazio affinché, in analogia a quanto avvenuto per oculistica, otorinolaringoiatria e chirurgia, si possa prevedere con apposite convenzioni un'ulteriore offerta di prestazioni specialistiche, a partire da ortopedia. Nulla di particolarmente rivoluzionario, nulla di oneroso per le casse pubbliche - conclude Palmacci -, semmai un migliore utilizzo dell'esistente. Si può fare, si deve fare».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione