Cerca

Il punto

La Regione approva l’Atto Aziendale Asl, adesso è operativo

La Giunta regionale ha dato l’ok, parte la riorganizzazione sanitaria su tutto il territorio pontino

Livelli essenziali di assistenza, la Asl di Latina migliora la qualità

L’atto aziendale della Asl ha incassato l’ok della Regione e, adesso, è ufficialmente operativo: prende il via la riorganizzazione sanitaria su tutto il territorio pontino.
Il 27 marzo la Giunta regionale ha approvato il documento di riorganizzazione presentato dal direttore generale Sabrina Cenciarelli, che prima ancora aveva ricevuto il parere favorevole del Direttore amministrativo Pietro Leone e del Direttore sanitario aziendale Sergio Parrocchia: in sunto era stato approvato dal consiglio amministrativo dopo aver acquisito il benestare (in estate) dai sindaci della provincia pontina. Il documento, poi, è arrivato sui tavoli della Regione Lazio che ha provveduto a dare la propria approvazione.
Una sanità innovativa, con un approccio che guarda allo stato di salute globale, così si possono riassumere i contenuti dell’atto aziendale Asl presentato la prima volta il 18 giugno scorso in occasione della conferenza dei sindaci, per essere poi aggiornato dal direttore generale (a quei tempi era ancora Commissario straordinario) con l’istituzione di un’area funzionale interdipartimentale della Sicurezza alimentare e Sanità pubblica veterinaria. L’approvazione dei sindaci (all’unanimità) è arrivata il 1° luglio. E ora dopo il benestare del consiglio amministrativo, è arrivato anche il lasciapassare della Giunta regionale.
Tra le novità introdotte l’istituzione del Dipartimento Alte specialità Neuro-cardio-vascolari che vedrà finalmente a Latina l’attivazione della Uoc di Cardiochirurgia, la quale andrà a completare il virtuoso percorso esistente al Goretti di assistenza, cura e ricerca dedicato alle malattie cardiovascolari. Questo significa che presso l’ospedale di Latina sarà finalmente possibile effettuare interventi complessi e implementare l’interventistica mininvasiva, quali le procedure di sostituzione, riparazione della valvola mitrale o trattamento di patologie cardiache anche di tipo neoplastico. Si completa così il quadro delle funzioni di più alta qualificazione caratterizzanti un Dea di II livello, secondo le indicazioni stabilite dalla normativa nazionale.
La creazione, poi, di un dipartimento Materno-infantile transmurale, cioè di un dipartimento che integri l’ospedale e il territorio. L’obiettivo è quello di giungere ad un’efficacia politica di governo clinico capace di assicurare percorsi assistenziali condivisi in ambito di prevenzione, di diagnosi e cura, collaborazione multidisciplinare, con la garanzia di sicurezza e formazione continua.
L’integrazione organizzativa degli ospedali e delle funzioni di emergenza-urgenza ed alta intensità dell’intera rete ospedaliera, operata nel nuovo modello organizzativo, promuove la funzione di centralizzazione delle attività di facilitazione dei flussi di ricovero, le transizioni verso i setting territoriali, la programmazione delle attività e la gestione delle sale operatorie. Ed è anche in questo contesto che spiccano nuove figure, come quella del Toh (Team operativo ospedaliero), nata per contrastare il sovraffollamento del pronto soccorso, ma anche per la presa in carico del paziente da qualsiasi punto acceda, effettuando una valutazione globale dei suoi bisogni, la scelta del livello di assistenza maggiormente adeguato e il passaggio a setting diversi, secondo l’evoluzione dei bisogni, evitando la discontinuità assistenziale.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione