"Plasmon non esiste senza Latina. Questo è il nostro cuore". Felipe Della Negra, amministratore delegato del gruppo Heinz Italia, giovane manager brasiliano di San Paolo con origini italiane, è diretto. "L'aspettativa è di rilanciare ulteriormente lo stabilimento - spiega - e la nostra parola d'ordine è sempre una: la trasparenza. Abbiamo investito tanto, non ci fermiamo e la categoria a cui ci rivolgiamo come quella del baby food è diventata strategica per il futuro".  Già: trasparenza e tracciabilità due binari per raggiungere quotidianamente la sicurezza del consumatore, senza se e senza ma. Si parte dalla base, dalle materie prime, nessuna a chilometro zero perché in provincia di Latina non ci sono i numeri per soddisfare le richieste di Plasmon.  Dalla raccolta dei prodotti, alla produzione, al controllo, all'arrivo negli scaffali è tutto monitorato con estrema cautela. Un esempio? Ogni biscotto viene fotografato da una macchina per trovare imperfezioni.  Un vasetto di omogenizzato finisce sotto la lente di un radar per trovare eventuali corpi estranei.  Le materie prime per le lavorazioni sono tutte italiane, ha ribadito con grande orgoglio Della Negra. C'è la carne degli allevamenti emiliani ma anche dell'Alto Lazio, il pesce delle anguille ad esempio di un allevamento in Trentino, l'olio pugliese che arriva da Bitonto in provincia di Bari. "Vogliamo far vedere alle mamme da dove arrivano i nostri prodotti, a giugno ci sarà un incontro con il Ministro delle politiche agricole dopo che è stato firmato un protocollo di intesa -ha aggiunto Della Negra - qui a Latina sarà formalizzato il protocollo di intesa con il Ministero. Stiamo portando qualcosa di importante al mercato, che cambia la percezione di Plasmon e dell'alimento per l'infanzia. Uno dei punti più importanti per le mamme è sapere quello che danno da mangiare al proprio figlio e sapere cosa c'è dentro. Da sempre siamo accanto alle famiglie italiane per garantire il meglio in tutte le diverse fasi della loro crescita, Plasmon rafforza il proprio impegno in qualità, sicurezza e tracciabilità mettendo al centro dei propri investimenti l'Italia e la sua filiera agroalimentare, una delle eccellenze più riconosciute nel mondo", conclude il top manager. 
Sono strategiche le oasi dove Plasmon "semina" e raccoglie i frutti. La cura anche qui è maniacale quando prendono la parola in rapida successione la marketing manager Ana Cardoso e poi Floriana Maccarone che ha spiegato i concetti di nutrizione.  Ci sono anche alcuni prodotti che arrivano dall'estero come il mango dall'India o il salmone dal Nord Europa e sono sottoposti ad una miriade di controlli. "Il fine ultimo è il consumatore - ricorda Fabio Rosapane, agronomo pontino che lavora in Plasmon - solo con la consapevolezza della filiera si riescono ad intercettare delle problematiche nei prodotti". Il prossimo step sarà quello di un bollino di tracciabilità. "Saremo i primi, ma riteniamo che ne beneficeranno tutte le aziende del settore. Il percorso sarà pubblicato e chi vorrà seguire l'esempio non dovrà fare altro che applicare il protocollo", aggiunge Della Negra. Dal 2020 saranno molte le novità: a partire dall'ampliamento dell'offerta snack, allo sbarco di uno nuovo spot in televisione per regalare un nuovo tocco emozionale firmato Plasmon