Un compleanno speciale
21.11.2025 - 16:30
Una veduta dello Stadio degli Aranci
Settant’anni vissuti tutto d’un fiato. Settant’anni che rappresentano un compleanno da ricordare per il Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” di Formia, che taglia ufficialmente il traguardo nell’imminente 23 novembre, data in cui nel lontano 1955 furono aperti i battenti della struttura di Via Appia ideata e voluta da colui che dà il nome a quello che poi fu anche chiamato lo Stadio degli Aranci, inizialmente nata come Scuola Nazionale di atletica leggera.
Settant’ anni che hanno visto varcare il cancello di Via Appia intere generazioni di agonisti, ma soprattutto una “schiera”, ma sarebbe meglio dire una vera parata di stelle che hanno fatto del centro formiano il cuore pulsante della loro attività ed il trampolino dei propri successi. In primis fu l’atletica leggera, come non pensare a Pietro Mennea e Sara Simeoni, due stelle che hanno fatto di Formia un punto permanente di vita, al velocista Livio Berruti, olimpionico di Roma 1960. Disciplina alla quale, in riva al Tirreno, ha dato eccezionale lustro Elio Papponetti, il cavaliere che nel 1967 aprì i battenti di quello che diventerà il “World Formia Meeting”, competizione che si svolgeva ogni anno ad inizio estate e che ebbe con il passare delle edizioni un impatto tecnico e promozionale di non poco conto. Evento che, nella miriade di prestazioni eccezionali accumulate nel corso degli anni, visse il punto più alto il 25 giugno 1989 con la presenza di Papa Karol Wojtyla (in visita nel sud pontino), e la disputa della gara dei 100 metri vinta dallo statunitense Calvin Smith -disputata in un’assolata domenica mattina, a differenza di tutte le altre prove del programma sostenute il giorno precedente- in un campo ricolmo di giovani.
Ma settant’anni che raccontano anche di tanto altro, vale a dire delle numerose discipline che si sono affacciate gradualmente a Formia sino a diventarne una sorta di parte integrante. La storica squadra maschile di tennis dei Panatta e dei Barazzutti con capitan Belardinelli (adesso c’è spazio per la casa dell’attività giovanile femminile, con la guida del capitano azzurro Tathiana Garbin), la scherma che ormai dagli anni ’80 fa tappa fissa in terra formiana (da Dorina Vaccaroni a Stefano Cerioni, per arrivare ad Aldo Montano e Valentina Vezzali). i campioni degli sports invernali come Matteo Fabris e Sofia Goggia, quel beach volley che ha visto crescere la coppia azzurra Lupo-Nicolai e per tornare all’atletica anche Sergei Bubka, autore a Formia di uno dei suoi tanti records mondiali di salto con l’asta, gli ori olimpici di Tokyo 2020 Marcell Jacobs e soprattutto Gianmarco Tamberi gli iridati nostrani Fiona May e Giuseppe Gibilisco oltre a Mattia Furlani, ultimo oro mondiale in ordine cronologico che ha trovato in terra pontina una sorta di “buen retiro” per le sue imprese. Un centro Coni che adesso, inevitabilmente, deve guardare anche al futuro, in modo da mantenere inalterate tradizione e modernità.
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