L'evento
25.10.2024 - 22:30
Foto Roberto Silvino
La sala del Museo MUG fa fatica a contenere le persone che questa sera hanno scelto di venire a sentire Patrick Zaki, venuto qui a Latina grazie all’evento “Io mi attivo”, organizzato dai gruppi giovanili di Amnesty International.
C’è la sagoma di Patrick che per anni è stata nella biblioteca di Latina. Oggi Zaki è libero, ha appena terminato sul suo dottorato alla Normale di Pisa, si è sposato e vive a Bologna. Racconta la sua storia, dall’arresto, quando gli hanno tolto il suo computer, il cellulare, gli occhiali. Di quando ha subito violenze fisiche, torturato con l’elettricità. Quattro prigioni a Mansurq, stanze piccole con sessanta persone. Poi il passaggio nella prigione del Cairo, i servizi igienici che scarseggiano, il totale annientamento della persona, negandogli anche il permesso di comunicare con la sua famiglia. La grazia di Al Sisi ricevuta nel 2023 è stata la fine di un incubo, lunghissimo e buio, di questo ragazzo che è un simbolo di libertà e di resistenza.
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