Lo spettacolo
10.12.2025 - 11:30
In prima nazionale arriva dal 12 al 14 dicembre al Teatro Moderno di Latina, nell’ambito della Stagione di prosa diretta da Gianluca Cassandra, l’esilarante ‘Gli allegri chirurghi’ di Ray Cooney. A proporcela, nella duplice veste di interprete e regista, Matteo Vacca, beniamino del pubblico pontino in quanto più volte sul palco del Moderno, per poi arrivare in tournée al Teatro de’ Servi di Roma dal 13 al 25 gennaio.
«La mia è una frequentazione decennale al Teatro Moderno - spiega - o anche più lunga, con qualche piccola sospensione per consentire al pubblico di Latina di respirare un po’. La sala è gestita benissimo, il pubblico molto accogliente».
Lei ha un debole per le commedie brillanti, vero?
«In particolare prediligo quelle che funzionano perfettamente come macchine da guerra, il marchio di fabbrica di Ray Cooney. Anche le altre precedenti a Latina hanno avuto molto successo, da ‘Taxi a due piazze’ a ‘Se devi dire una bugia dilla grossa’, da ‘Il letto ovale’ a ‘Funny money’. Classica commedia degli equivoci, ‘Gli allegri chirurghi’ è intramontabile se aggiornata con i ritmi di oggi e una messinscena diversa da quella tipica degli anni ‘80. Ray Cooney è forse l’autore top del genere a livello internazionale».
Di che tratta la trama?
«L’azione si svolge prima del Natale nella sala medici di un grande ospedale romano, il Sant'Andrea, dove in mattinata è prevista un’importantissima conferenza con il protagonista che prenderà la parola tra neurochirurghi di tutto il mondo, per lui il trampolino di lancio per diventare primario. Gli altri medici sono impegnati a preparare lo spettacolo di Natale per i pazienti, tutto deve perciò funzionare al meglio. Arriva però una notizia bomba: un’ex infermiera, con la quale il protagonista molti anni prima aveva avuto una relazione da cui è nata una figlia all’insaputa sua, glielo comunica proprio ora che la figlia è maggiorenne e vuole conoscere il padre. Da qui succede di tutto, il medico è sposato con un’altra donna, quindi si innesca in questa mattinata il doppio lato, lavorativo e personale, che potrebbe distruggerlo in un attimo se la notizia saltasse fuori».
È difficile essere al contempo attore e regista?
«Una sfida tosta, è difficile autogestirsi. Avere il doppio ruolo mi permette come attore di poter essere più libero e di poter esplorare delle situazioni che a volte le richieste dei registi esterni non riescono a favorire. Di contro, essere guidati da un occhio esterno è sempre preferibile perché ci si mette di più in discussione. Il ruolo di regista mi piace molto perché comunque ho un'idea molto chiara di dove voglio arrivare. Lo starci anche dentro mi consente di avere l'altro punto di vista, quello degli attori. Cerco il più possibile di scindere le due cose».
Sul palco anche Marco Fiorini, Alessandro Bevilacqua, Fabrizio Pallotta, Annalisa Amodio, Erik Bastianelli, Martina Iuele, Eleonora Santini, Valentina Girola. Infoline: 3469773339 – 0773471928.
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